Sala due stadi Milano
Giuseppe Sala, sindaco di Milano (Foto: Stefano Colarieti / Insidefoto)

Giuseppe Sala, sindaco di Milano, è arrivato negli scorsi giorni a Pechino per assistere alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali 2022. In occasione della chiusura del cerchio dell’edizione 2022, insieme al sindaco di Cortina d’Ampezzo, Gianpietro Ghedina, ha ricevuto la bandiera olimpica che andrà custodita fino al 2026, data dei Giochi Olimpici invernali in cui Milano e Cortina saranno le due città ospitanti.

«L’Expo ci ha insegnato che bisogna credere nelle opportunità che generano i grandi eventi. E alla stessa stregua bisogna capire che i Giochi sono un’occasione straordinaria per fare un passo avanti», le sue parole alla Gazzetta dello Sport. Il nodo trasporti non sarà semplice da sciogliere «Dobbiamo distinguere i fronti. Un conto è la gestione dei trasporti che interessa la macchina organizzativa, un altro è come si muoveranno gli spettatori. Per restare nel ristretto ambito lombardo, l’accessibilità di Bormio e Livigno non è semplice e non lo sarà nemmeno per i Giochi». Il comparto turistico può trarre un grosso beneficio dai Giochi? «Purché sia gestito con intelligenza. Si può cercare di trasformare l’opportunità delle Olimpiadi in un’opportunità per tutto il Paese, ma realisticamente lo sarà soprattutto per i luoghi intorno agli eventi: Milano e Venezia possono avere un grosso appeal per chi verrà ai Giochi».

«Dal punto di vista delle infrastrutture, la scelta di un’Olimpiade diffusa dice che di investimenti ne dovremo fare pochi. Sono certo che saranno i primi Giochi low cost e sostenibili». Sugli impianti, ha senso spendere cifre importanti per una pista per bob, slittino e skeleton? Non si potrebbe utilizzare impianti già esistenti, anche all’estero? «Credo che si debbano creare delle opportunità. Il bob azzurro pure a Pechino è finito nelle retrovie: perché non sfruttare l’occasione dei Giochi per sistemare la pista di Cortina e ri-alimentare il movimento? E senza spendere chissà quali cifre. Certo, poi bisogna essere bravi a tenerla viva dopo i Giochi. E lo stesso vale per i trampolini».

Milano sarà nodale per gli sport del ghiaccio. A che punto sono i lavori del PalaItalia di Santa Giulia, sede del torneo di hockey? «L’hockey garantirà una visibilità mondiale straordinaria. Stiamo lavorando sulle bonifiche dei terreni, poi si cominceranno i lavori, credo entro fine 2022. Abbiamo risolto finalmente la questione del traffico: potrà arrivare dalla tangenziale senza creare criticità. È un impianto da 16mila posti, che Milano non ha, che è di proprietà e gestione privata, e poi diventerà uno spazio polifunzionale. Ovviamente bisognerà vigilare». E il nuovo stadio? «È un tema che non va visto relativamente alle Olimpiadi, ma nella sua importanza legata al calcio, con la tempistica complicata che richiede. Non credo proprio che sorgerà un nuovo stadio in tempo per i Giochi. Per cui la cerimonia d’apertura sarà quasi certamente al Meazza».

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