Megan Rapinoe (Photo by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

La nazionale di calcio femminile degli Stati Uniti ha vinto la sua battaglia sulla parità salariale al termine di una lotta durata sei anni. La Federazione di calcio USA ha annunciato di aver raggiunto un accordo che risolverà un’azione collettiva per discriminazione di genere presentata da un gruppo di stelle dell’USWNT che lottano per la parità di retribuzione con la squadra maschile.

L’accordo – raggiunto dalla Federazione con decine di giocatrici ed ex giocatrici – prevede non solo l’impegno a parificare gli stipendi tra Nazionale maschile e femminile in tutte le competizioni, ma anche un risarcimento danni complessivo per 24 milioni di dollari (poco più di 21 milioni di euro), una tacita ammissione della disparità di trattamento subita per anni.

In particolare, la US Soccer pagherà 22 milioni di arretrati per dirimere i reclami, oltre a 2 milioni a un fondo a beneficio delle giocatrici USWNT per il post-carriera: ogni calciatrice potrà richiedere fino a 50.000 dollari. «È una giornata davvero fantastica. Penso che guarderemo indietro a questo giorno nuovo e diremo che questo è il momento in cui il calcio americano è cambiato in meglio», la prima reazione della stella del calcio USA Megan Rapinoe.

La giocatrice si è espressa così ai microfoni del network statunitense Abc commentando la notizia della parità di stipendi, tra bonus e premi (gli ingaggi in quanto tali continueranno a pagarli i club), tra le nazionali di calcio americane maschile e femminile. «Una cosa del genere non accadrà mai più e possiamo andare avanti nel rendere il calcio il miglior sport possibile in questo Paese. E’ una vittoria per le nuove generazioni». 

Secondo una stima di Forbes, le dieci atlete più pagate al mondo hanno guadagnato nel 2021 un totale di 167 milioni di dollari lordi: un aumento del 23% rispetto all’anno precedente. Stelle del calcio americano femminile come Alex Morgan e la stessa Megan Rapinoe non sono riuscite ad entrare nella top 10, perché provengono da sport di squadra in cui gli stipendi sono ancora bassi rispetto ai montepremi messi in palio negli sport individuali.

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