Pallotta giochini Juventus
James Pallotta (Foto Antonietta Baldassarre / Insidefoto)

James Pallotta torna a parlare della Roma. Lo fa in un’intervista rilasciata alla radio americana SiriusFM – e riportata da Il Tempo –, durante la quale parla del passato ma fa capire anche di volersi lanciare in una nuova avventura nel calcio, magari proprio in Italia, e recrimina su quelli che lui definisce «giochini» fatti dalla Juventus sul calciomercato. «Abbiamo fatto delle cose interessanti a Roma, altre di cui sono meno contento. Mi piacerebbe che, quello che abbiamo costruito come club, venisse portato avanti per fare bene. Ovviamente vorrei vedere la squadra andare bene, sembra che ci sia ancora del lavoro da fare in campo e anche altri aspetti da sistemare, quindi non sono contento di vederli all’8° posto in classifica ma spero che lo capiscano».

A proposito del suo lavoro del passato, Pallotta ha le idee chiare: «Molti dimenticano che dal 2012 al 2020, per nove anni, nessun’altra squadra a parte la Juventus ha vinto il campionato. Nove anni consecutivi in cui il club più ricco d’Italia ha dominato. Nonostante tutto questo, siamo arrivati secondi per tre volte e terzi in altre due stagioni, oltre a raggiungere la semifinale di Champions League. Questo è probabilmente un andamento migliore rispetto qualsiasi altra rivale che abbiamo sfidato in Italia al di fuori della Juventus».

«Guardo alla squadra che avevamo messo insieme e, francamente, penso che se non fosse stato per il Fair Play Finanziario che ci ha costretto a dover vendere dei giocatori, quella Roma sarebbe al primo posto oggi. Nel corso degli anni abbiamo avuto Salah, Alisson, Nainggolan, Dzeko, Pjanic, Strootman, Paredes, Emerson Palmieri, Manolas, Benatia, Marquinhos. Walter Sabatini ha fatto un lavoro incredibile nello scovare talenti prima degli altri e sfortunatamente il modo in cui funziona il mondo del calcio è semplicemente la dura realtà della vita quando non sei uno dei club più ricchi al mondo», ha aggiunto ancora.

E proprio sul Fair Play Finanziario, Pallotta dice che ha aiutato i club più grandi: «Non ci sono dubbi. Le grandi squadre sono riuscite a farla franca con ogni genere di cose. I proprietari possono ottenere tutto. Quando noi generavamo circa 200 milioni di euro di ricavi, Real Madrid o Barcellona o altri club che volevano i nostri giocatori, avevano 800 o 900 milioni di entrate».

Tornando alla Juventus, ora il club bianconero ha fatto un passo indietro mentre altre società sono migliorate: «Entrambe le cose. Pensavo che la Juventus fosse la squadra più forte degli ultimi nove anni, ma ora, quando guardi alle indagini in corso, inizio a metterlo in dubbio. Avevano il loro stadio e più del doppio dei nostri ricavi, ogni volta che avevamo un buon giocatore in rosa dovevamo preoccuparci se sarebbe arrivata la Juve a prenderselo. Lo hanno fatto con il Napoli, il Milan, lo hanno fatto con noi con Pjanic, e lo hanno appena fatto con la Fiorentina. Ma poi vedi le indagini in corso (sulle plusvalenze, ndr), non sappiamo cosa ne verrà fuori, ma sembra chiaro che la Juventus potrebbe aver fatto qualche “giochino” con il calciomercato».

Pallotta apre poi a un suo ritorno in Italia: «Può essere, potrei tornare. Eravamo soli in Serie A ed è stato davvero difficile, c’erano diverse fazioni e ognuna andava in una direzione diversa. È interessante quello che sta succedendo ora. Noi stiamo mettendo insieme un consistente fondo sportivo per fare cose interessanti nello sport e siamo proprio all’inizio del processo, ma penso che ci siano ancora alcune opportunità interessanti in Italia, situazioni particolari di cui non voglio parlare in questo momento, ma vedremo».

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