Sportivi in guerra
(Foto: JAVIER SORIANO/AFP via Getty Images)

Ci sono anche diversi sportivi tra coloro che sono pronti a combattere l’aggressione russa ai danni dell’Ucraina in prima persona. I primi a rendersi disponibili sono stati i fratelli Klitschko, Vitali – sindaco di Kiev da otto anni – e Vladimir, ex campioni di pugilato, appassionati di scacchi. «Ci difenderemo fino all’ultima goccia di sangue. La motivazione è incredibile. Ed incredibile è come le donne ucraine non siano solo belle, sono anche delle combattenti», ha detto in questi giorni Vladimir, 45 anni, in un’intervista video alla Bild.

«Vorrei ringraziare la Germania, l’invio delle armi è una buona notizia», ha esordito il fratello maggiore che, in qualità di primo cittadino, racconta che la città è quasi circondata e che sono tante le vittime fra i civili, ma sono caduti anche tantissimi soldati russi. Da giorni i due fratelli rivolgono appelli quotidiani a Berlino e all’Europa, parlando con diversi media tedeschi, e chiedendo sostegno.

Anche il pugile ucraino di fama mondiale, due volte campione olimpico di pugilato, ex campione del mondo in tre categorie di peso Vasyl Lomachenko si è unito ai ranghi delle forze di difesa territoriale nella sua nativa Belgorod-Dnestrovsky nella regione di Odessa. Lo sportivo ha pubblicato su Facebook una foto che lo ritrae vestito con la mimetica e con un fucile a tracolla. «Il battaglione di difesa territoriale Belgorod-Dnestrovsky è stato addestrato e armato. Il pugile Vasil Lomachenko è uno di questi», si legge nella didascalia del post. Lomachenko, raggiunto dalla notizia dell’aggressione russa mentre si trovava in Grecia, è frettolosamente rientrato in patria attraverso la Romania.

Da non dimenticare, poi, l’ex calciatore della Dynamo Kiev Volodymyr Bezsonov (che oggi ha 63 anni), il quale si è unito ai ranghi delle forze di difesa territoriale nella capitale. Il leader della squadra ucraina di biathlon, il campione del mondo Dmytro Pidruchnyi, ha invitato invece la comunità mondiale di biathlon a rispondere all’aggressivo attacco delle truppe russe, e anche il tennista Serhiy Stakhovsky è tornato in Ucraina per unirsi ai ranghi della difesa territoriale.

Stesso discorso per Yuriy Vernydub, allenatore ucraino dello Sheriff Tiraspol (società calcistica moldava) che pochi mesi fa si faceva conoscere al grande pubblico calcistico d’Europa per la vittoria sul Real Madrid al Bernabeu nella fase a gironi della UEFA Champions League, e che ora è ritratto in divisa militare pronto a combattere per il proprio Paese.

Non solo atleti ucraini, ma anche alcuni membri della dirigenza dello Shakhtar Donetsk si sarebbero arruolati nell’esercito per combattere l’avanzata russa, secondo quanto riportato da SkySports UK. I giocatori ucraini non dovrebbero aver preso le armi in mano. I brasiliani, invece, sono ora in Romania, mentre il tecnico italiano Roberto De Zerbi e il suo staff hanno ormai superato il confine e sono di ritorno in Italia. L’allenatore e i suoi colleghi italiani hanno anche lanciato un messaggio tramite i canali social della società.

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