Stellantis top management
Carlos Tavares (foto: Stellantis)

«Non c’è necessità che il governo italiano entri nell’azionariato di Stellantis. Possiamo proteggere l’Italia senza l’ingresso nell’azionariato del governo». Lo ha detto Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis – gruppo nato dalla fusione di PSA e FCA –, incontrando la stampa nel giorno della presentazione del piano strategico a lungo termine.

«Il governo può usare meglio le tasse degli italiani che per diventare azionista di Stellantis. L’Italia è già una colonna del gruppo», ha continuato Tavares, sottolineando che «ci sono molte potenzialità per i marchi FCA in Europa» e ricordando che il gruppo «sta investendo per rilanciare i marchi Lancia e Alfa Romeo e per elettrificare FIAT».

Va ricordato che nell’azionariato di Stellantis è presente la Francia. Tra i soci, infatti, c’è Bpifrance Participations S.A., banca d’investimenti di proprietà dello Stato francese che tramite Lion Participations SAS (“BPI”) detiene una quota pari al 6,15% della società.

Parlando invece del conflitto in Ucraina, il CEO ha detto che «gli effetti delle sanzioni alla Russia per Stellantis sono marginali. Il CFO mi ha detto che sono insignificanti. Abbiamo messo in piedi subito una task force per valutare le sanzioni e per essere sicuri di rispettarle», ha concluso Tavares a proposito della questione.

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