Roman Abramovich sarebbe pronto a vendere il Chelsea, a seguito delle difficoltà legate al conflitto tra Russia e Ucraina. Il magnate avrebbe incaricato la banca americana Raine Group di occuparsi della vendita della società, con un focus sugli investitori americani. Non solo, anche il miliardario svizzero Hansjörg Wyss sta seriamente valutando di rilevare i Blues assieme a un gruppo di imprenditori.
Quel che è certo è che una cessione del Chelsea non è mai apparsa così probabile, anche se tra gli ostacoli principali alla vendita rimane quello del prezzo. Quanto vale il club londinese? Da parte sua, Abramovich sarebbe intenzionato a incassare oltre 3 miliardi di sterline (ben oltre i 3,5 miliardi di euro), una valutazione che sembra tuttavia lontana dalla realtà.
Secondo gli analisti, infatti, il valore di mercato del Chelsea sarebbe più vicino a 2 miliardi di sterline (poco più di 2,4 miliardi di euro). I 3-4 miliardi ipotizzati dall’oligarca russo appaiono invece come una cifra difficile da giustificare alle condizioni di mercato attuali, ma anche nel prossimo futuro.
La valutazione delle società di calcio non è una scienza esatta, ma è possibile fare un confronto con il Manchester United, che tra il valore delle azioni e i debiti del club ammonterebbe a 2,1 miliardi di sterline.
«E’ possibile confrontare il Chelsea con questo valore. Circa 2 miliardi di sterline, questo è quello che chiederei. Ci sono molti miliardari in giro che lo vedrebbero come un prezzo dal quale partire a trattare», ha detto Kieran Maguire, esperto di finanza calcistica dell’Università di Liverpool, a proposito della valutazione economica dei Blues.
Il Chelsea, del resto, è senza dubbio un club tra i più preziosi a livello del calcio mondiale, ma è lontano dall’essere il più prezioso. I Blues – sottolinea il Daily Mail – hanno uno stadio con capienza ridotta rispetto alle rivali, dato che Stamford Bridge ospita solo 40.000 tifosi, cifra che limita i ricavi che si possono generare, rispetto ad esempio all’Old Trafford del Manchester United, che ne contiene 75.000.
Inoltre, il Chelsea deve ancora sostenere investimenti nell’impianto. Abramovich ha scelto di accantonare lo sviluppo di un nuovo stadio da 60.000 posti, che potrebbe dover essere eventualmente sviluppato da un futuro acquirente. Uno stadio moderno non solo offre una capienza maggiore, ma soprattutto maggiori opportunità di remunerare i posti hospitality.
Inoltre, la situazione attuale potrebbe costringere Abramovich a dover vendere velocemente, un altro aspetto che avrebbe un impatto sul prezzo. «Potrebbe essere che voglia disinvestire il maggior numero possibile di attività britanniche, perché teme che alcune vengano congelate. Se così fosse, la cosa potrebbe comportare uno sconto sostanziale sul prezzo di vendita», ha detto Maguire.
L’Università di Liverpool in passato ha utilizzato un modello creato dal dottor Tom Markham, uno dei creatori di Football Manager, per valutare i club di Premier League. Il modello ha utilizzato i conti delle società degli anni dal 2016 al 2019 tra ricavi, asset, profitti, costi, gestione dei diritti dei giocatori, stipendi, la capienza dello stadio e gli spettatori medi.
Sulla base di questi dati, nel 2020 il Chelsea era stato valutato 1,2 miliardi di sterline, mentre il Manchester United aveva un valore di 2,1 miliardi e il Tottenham Hotspur era addirittura davanti a questi due club con un valore di 2,6 miliardi. Valori che cambiano chiaramente anche in base ai risultati sportivi, come nel caso del Chelsea, che ha conquistato la Champions League nella scorsa stagione.
Maguire, in ogni caso, afferma che qualsiasi acquisizione di una società di calcio impiegherebbe più modelli per definirne il valore, ma è improbabile che si arrivi a cifre da 3 miliardi per il Chelsea, anche con un rimbalzo post-Covid. Abramovich ha acquistato il Chelsea per 140 milioni di sterline nel 2003 e negli ultimi anni la sua valutazione del club è stata più o meno sempre la stessa.
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[…] Se si è disposti a prendere quella frase come una metafora, si può dire che Abramovich ci sia riuscito: in una decina d’anni è diventato uno degli uomini più ricchi e potenti della Russia, è stato un signore del petrolio e un consigliere di due presidenti. Ha un patrimonio di 12,4 miliardi di dollari, peraltro quasi dimezzato rispetto ai 23,5 toccati nel 2008. Ha comprato una squadra di calcio di buon livello e ne ha fatto una potenza mondiale. Una potenza di cui ha deciso ora di privarsi, in cambio di tre miliardi. […]