chelsea cosa succede ora
Il logo del Chelsea a Stamford Bridge (Insidefoto.com)

Chelsea, cosa succede ora? Anche il club londinese è infatti stato coinvolto dalla sanzione da parte del governo britannico nei confronti del patron Roman Abramovich, con il congelamento dei beni. Tuttavia, il governo ha concesso una licenza temporanea al Chelsea per continuare ad operare e disputare le partite almeno fino a fine stagione, seppur in una situazione economica tutt’altro che facile. Bloccando, inoltre, anche le trattative per la cessione del club (che ora dovranno passare necessariamente dal governo stesso).

“La licenza è una rete di sicurezza per proteggere lo sport, la Premier League, la più ampia piramide calcistica fino al calcio di base, i tifosi fedeli e altri club. Priverà il signor Abramovich di beneficiare della sua proprietà del club e significa che non può aggirare le sanzioni britanniche”, ha spiegato il governo in una nota. “Il governo terrà costantemente sotto controllo la licenza e lavorerà a stretto contatto con le autorità calcistiche competenti e il club per proteggerlo da danni irreparabili che gli impedirebbero di partecipare alle competizione”.

Il ministro dello sport Nadine Dorries ha dichiarato: “Le importanti misure annunciate oggi avranno chiaramente un impatto diretto sul Chelsea FCe sui suoi tifosi, ma stiamo lavorando sodo per assicurarci che il club e la nazionale non vengano danneggiati inutilmente. Sappiamo che le squadre di calcio sono beni culturali e ci impegniamo a proteggerle”.

Cosa il Chelsea può fare, ora, secondo la licenza concessa dal governo? La spiegazione dello stesso governo inglese.

Chelsea cosa succede ora, la cessione del club

Il Chelsea può essere venduto, ma tutto passa dal governo inglese. “Sebbene l’attuale licenza non consenta la vendita del club in questo momento, il governo è aperto a una vendita del club e valuterebbe una domanda per una nuova licenza per consentirne la vendita”, spiega il governo in una nota. Inoltre, “i proventi di qualsiasi vendita non possono andare all’individuo sanzionato mentre è soggetto a sanzioni”: Abramovich, che ha già dichiarato di voler rinunciare ai crediti nei confronti del Chelsea per oltre 1,5 miliardi di sterline e di voler devolvere alle popolazioni colpite dalla guerra in Ucraina i proventi netti della cessione del club, non potrà quindi incassare nulla.

Chelsea cosa succede ora, il calciomercato

“In base alla licenza in vigore non è consentito il trasferimento o il prestito di giocatori dentro e fuori il club. Questo vale per tutte le squadre del Chelsea”, spiega il governo. Niente calciomercato al momento, almeno fino al 31 maggio 2022 (data in cui questa licenza speciale scadrà), poi si vedrà. E questo riguarda anche i rinnovi di contratto: tema che riguarda diversi giocatori, come Antonio Rudiger, Cesar Azipilicueta e Andreas Christensen, ma anche Saul Niguez, acquistato la scorsa estate in prestito con diritto di riscatto dall’Atletico Madrid. Senza considerare, poi, quelli che “rischiano” di rimanere bloccati: se la decisione del governo fosse infatti quella di bloccare ulteriormente il mercato anche oltre il 31 maggio prossimo, infatti, la conseguenza potrebbe essere quella di limitare anche le uscite di chi potrebbe lasciare Londra, da Romelu Lukaku fino a Jorginho.

In termini di obblighi per operazioni già concluse, il club potrà ancora pagare le altre società “per adempiere agli obblighi che esistevano prima del 10 marzo 2022 in base agli accordi di prestito dei giocatori” e per “adempiere agli obblighi esistenti prima del 10 marzo 2022 in base agli accordi di vendita dei giocatori”.

Chelsea cosa succede ora, i ricavi

Dal punto di vista dei ricavi, se il tema biglietteria di fatto è congelato, il Chelsea potrà continuare a ricevere sia i pagamenti legati ai diritti tv che legati ai premi per le competizioni a cui partecipano come la Champions League. Inoltre, il club può continuare a ricevere le cifre legate “agli obblighi esistenti in base agli accordi di prestito o vendita di giocatori”.

Tutto fermo, invece, dal punto di vista del merchandising: “La licenza non consente al club di intraprendere alcuna nuova attività che possa generare entrate, inclusa la vendita di merchandising. Il negozio fisico e online del club non potranno essere attivi. Questa restrizione non si applica alla vendita di prodotti detenuti da terzi come i rivenditori di articoli sportivi”.

Il Chelsea, tuttavia, vedrà congelati tutti i fondi che riceve. Con impatti anche indiretti: lo sponsor di maglia Three, infatti, sta valutando di concludere in anticipo il contratto “poiché non è più in grado di poter effettuare regolari pagamenti al Chelsea”, ha spiegato il Financial Times, oltre all’impatto della reputazione dell’azienda dall’associazione con il club calcistico.

Chelsea cosa succede ora, i biglietti per le partite

Il blocco delle entrate riguarderà, di fatto, anche la biglietteria. “I tifosi che hanno già acquistato un biglietto per una partita futura o hanno un abbonamento per club possono utilizzare i biglietti esistenti o rivenderli entro i limiti di legge. Con la licenza attuale non è possibile acquistare biglietti nuovi o aggiuntivi. Ciò include i biglietti per le partite in casa e i biglietti acquistati dal club per le partite in trasferta”, ha spiegato il governo.

“La licenza consente transazioni legate a stewarding, catering e sicurezza, ma nessuno dei proventi può andare alla persona sanzionata” e la cifra non può eccedere le 500mila sterline a partite.

 

Chelsea cosa succede ora, gli stipendi

Il problema è che se da un lato le entrate sono congelate, dall’altro il club inglese dovrà continuare a pagare i giocatori e i dipendenti. Il Chelsea potrà infatti pagare “remunerazione, indennità e pensioni di tutti i dipendenti della Società, compresi gli stipendi dei Giocatori e del personale tecnico alle dipendenze della Società” oltre a “commissioni, dividendi o altre indennità agli amministratori del Club, pagabili in base a obbligazioni che precedono la data di questa licenza e sono dovute nel periodo di questa licenza”, senza tuttavia poter pagar alcuna cifra a Roman Abramovich.

Chelsea cosa succede ora, gli altri costi

E non si tratta solo di stipendi, perché il Chelsea dovrà continuare anche a pagare i costi per tasse, assicurazioni ecc. Inoltre, la limitazione è fissata anche ai costi per le trasferte, con una spesa massima pari a 20mila sterline a partita: tuttavia, una trasferta costa in media circa 25mila sterline a partita, con il club inglese che dovrà quindi ridurre le spese da questo punto di vista.

Chelsea cosa succede ora, rischio penalizzazione

Il rischio, alla luce di tutto ciò, è che le difficoltà siano molte per il Chelsea, dal punto di vista economico-finanziario soprattutto. Al 30 giugno 2021, il club aveva liquidità per complessivi 16 milioni di sterline ma, secondo le stime, in questa stagione spende circa 28 milioni al mese solo in stipendi. Il governo ha garantito che proteggerà il club “da danni irreparabili”, ma se la società dovesse finire in amministrazione controllata a causa delle difficoltà, la prima conseguenza diretta sarebbe l’applicazione di ben nove punti di penalizzazione in classifica in Premier League: sanzione che complicherebbe anche il futuro del Chelsea, visto che porterebbe alla mancata qualificazione alla prossima Champions League.

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Classe 1990, giornalista.