Dibattito pubblico San Siro
Il progetto di Populous per il nuovo San Siro

Regna sempre più l’incertezza intorno al progetto per il nuovo San Siro. «Per dare il via al dibattito pubblico le squadre dovrebbero presentare il progetto definitivo, passaggio che non hanno ancora fatto», ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala. «Io capisco anche le squadre, loro dicono che per fare un vero progetto esecutivo servono tanti soldi e che nell’incertezza tanti soldi non li mettono».

Però, in assenza del progetto esecutivo – scrive Libero nella sua edizione odierna – è come se fossimo fermi al punto di partenza. «Le squadre dicono di aver mandato il progetto e che non manderanno nient’ altro. Il Comune dice che invece aspetta il progetto», afferma Carlo Monguzzi, capogruppo dei Verdi in Consiglio comunale, prendendo la palla al balzo per rilanciare la polemica, «la nostra proposta è che il Comune invii quello che ha alla Commissione nazionale e la Commissione deciderà se è sufficiente ad avviare il dibattito pubblico. Altrimenti è tutto fermo».

Ed effettivamente, la situazione vive una fase di stallo. «Il dibattito pubblico bisogna farlo, quello che sostengo è che il dibattito non allunga i tempi rispetto ai ricorsi che sono stati fatti e la richiesta di referendum. Il dibattito pubblico automaticamente annullerebbe il referendum», ha aggiunto il sindaco, «il problema è se le squadre avranno ancora la pazienza per aspettare alcuni mesi o no. D’altro canto se andassero a Sesto San Giovanni, o da qualunque altra parte, è chiaro che i terreni vanno bonificati e poi va fatto un piano di mobilità quindi sicuramente nei tempi non ci guadagnano molto. Ma non sono così irrispettoso da dire che stanno sbagliando».

«Realizzare il nuovo stadio a Sesto San Giovanni, invece, non sarà complicato viste le norme urbanistiche e le bonifiche già in corso delle aree Falck», ha replicato secco il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, «noi abbiamo le aree dismesse più grosse d’Europa, lo spazio c’è ed è disponibile, ma per poter prendere una decisione di questa natura bisogna essere in tre ad essere d’accordo: il Comune, la proprietà e le due società Inter e Milan. Il Comune, come nel 2018, anche oggi dà la sua disponibilità ad ospitare il nuovo stadio».

In tutto questo caos manca ancora una voce da Inter e Milan, anche se nelle scorse settimane l’AD nerazzurro Antonello ha fatto capire che le due società si stanno guardando intorno. «Io ragiono solo di San Siro, per me sarebbe una cosa negativa se non rimanessero qui», ha chiuso Sala, «i tempi sono stati lunghi, però non c’è mai stata una volontà di rallentamento. Forse due mesi attorno alla campagna elettorale».

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