Il ministro dello sport inglese Nigel Huddleston ha affermato che le sanzioni imposte al proprietario del Chelsea Roman Abramovich dovrebbero suonare come un «campanello d’allarme» e portare a un «cambiamento significativo» su chi possa diventare proprietario di società calcistiche nel Paese.
Huddleston ha inoltre sottolineato che sarebbe necessario un test «più rigido» per i proprietari e per i direttori della Premier League, per impedire che tali situazioni si verifichino in futuro. «Siamo a un punto di svolta nel calcio inglese», ha aggiunto ancora il ministro durante un’audizione della commissione digitale, cultura, media e sport.
«C’è stato un campanello d’allarme. L’umore sta cambiando. Possiamo gestire perfettamente senza investimenti russi. Non vedo circostanze per un lungo periodo in cui daremo il benvenuto a quei soldi. Non credo che sarebbe moralmente accettabile. Finché la Russia continuerà a essere una reietta sulla scena mondiale, quelle sanzioni dureranno», ha spiegato ancora Huddleston.
Anche la recente acquisizione del Newcastle da parte di un consorzio guidato dal Public Investment Fund dell’Arabia Saudita è tornata sotto i riflettori a causa della situazione dei diritti umani del paese. Ma sebbene Huddleston si sia rifiutato di criticare la cessione e abbia ammesso che i sauditi sono un «partner importante» del Regno Unito, ha detto ai parlamentari: «Riconosciamo che è necessario un ulteriore perfezionamento e un test più rigido per proprietari e direttori. Ci sono valide preoccupazioni al riguardo».
Alla domanda se Abramovich fosse stato un bene per il calcio, la dirigente della Premier League Helen MacNamara ha risposto: «Nessuno guardando cosa è successo ai fan del Chelsea può dire che avere Abramovich sia stata una buona cosa». MacNamara ha anche detto che è fiduciosa del fatto che il Chelsea sarà venduto entro il 31 maggio, ma non sono ancora state affrontate le conseguenze di un eventuale mancata cessione entro i termini stabiliti.