Il proprietario del Chelsea Roman Abramovich potrebbe rendere ancora più complicata la vita al club londinese qualora si rifiutasse di farlo passare nelle mani di una nuova proprietà, appartenente a uno dei Paesi che ha deciso di sanzionare la Russia per l’invasione dell’Ucraina.
Secondo quanto riportato da The Sun, c’è il rischio che il miliardario possa influenzare la vendita del club nonostante tutti i suoi beni siano stati congelati dal governo del Regno Unito. Se il Chelsea fosse costretto a finire in amministrazione controllata, la Premier League potrebbe sanzionarlo con una penalizzazione di 9 punti in classifica, eventualità che metterebbe a rischio la qualificazione in Champions.
The Raine Group è la banca statunitense che si sta occupando attualmente del processo di vendita del Chelsea. Secondo alcune fonti, Abramovich avrebbe il potere di porre il veto alle offerte di potenziali acquirenti negli USA e in Gran Bretagna. Una possibilità che sarebbe legata al fatto che entrambi i paesi hanno deciso di sanzionare gli oligarchi russi in risposta alla guerra in Ucraina.
Inoltre, anche qualora fosse raggiunto un accordo, il Governo inglese potrebbe continuare a nutrire dubbi sulla destinazione dei proventi dell’operazione. Funzionari hanno già detto sottolineato come Abramovich non debba ricevere un centesimo per la vendita della società, dati i suoi legami con il presidente russo Vladimir Putin e le presunte origini della sua ricchezza.
Resta dunque da capire come proseguirà la vicenda, ricordando che il Governo ha rilasciato al Chelsea una speciale licenza per operare fino al 31 maggio. Nel frattempo, Raine Group è pronta a ridurre a tre la lista degli investitori in corsa per mettere le mani sul club.