Una portavoce di Roman Abramovich ha confermato il sospettoavvelenamento patito a inizio marzo dall’oligarca russo a margine di uno dei primi incontri negoziali fra le delegazioni di Mosca e di Kiev sulla guerra in corso in Ucraina. Lo riportano la Bbc e altri media del Regno Unito, dove Abramovich – che ha anche la cittadinanza israeliana e che è al momento colpito dalle sanzioni britanniche e da quelle dell’Ue, ma non dagli Usa – è stato a lungo residente, in veste fra l’altro di patron della squadra di calcio del Chelsea. La rivelazione era stata anticipata dal Wall Street Journal e poi dal sito Bellingcat.
Il portavoce, si legge sul sito della Bbc, non conferma se ci sono state altre persone che hanno avuto gli stessi sintomi né chi possa essere l’autore di questo presunto avvelenamento. Abramovich, si legge ancora, ha partecipato a diversi incontri e i suoi collaboratori hanno sottolineato che è impegnato per la pace per conto suo, dopo che era stato riferito che gli era stato chiesto un aiuto.