La Serie A, dopo due anni di pandemia, è pronta a tornare al 100% di capienza negli stadi italiani. Nell’ultima stagione pre-Covid (2018/19), la Serie A aveva accolto 9,5 milioni di spettatori, registrando un’affluenza che non si vedeva da un decennio. Considerando il 2020/21 e la coda del 2019/20, giocati interamente a porte chiuse, la perdita è di 12,2 milioni di presenze.
Aggiungendo le 30 giornate disputate in questa stagione a capienza ridotta (3 milioni di biglietti perduti) sono oltre 15 milioni gli spettatori mancati dagli stadi di Serie A nel triennio appena trascorso. Nel 2018/19 – come spiega Il Corriere dello Sport – i venti club della massima divisione italiana, avevano incassato 301 milioni di euro, pari a 31,7 euro a spettatore. Nella prima stagione falcidiata dal Covid avevano perduto 62,5 milioni e in quella attuale – finora – 95 milioni. Il danno causato dal Covid è quindi stimabile in 457 milioni nelle tre stagioni.
L’incertezze delle ultime stagioni ha impedito di lanciare le campagne abbonameenti, con l’inevitabile penalizzazione finanziaria. Le tessere, infatti, sono incassi anticipati con cui si può pianificare la stagione. Per tanti club, una fonte insostituibile di autofinanziamento venuta a mancare. Dal punto di vista economico le società hanno forse recuperato vendendo i biglietti delle singole gare a prezzi – spesso – maggiori degli abbonamenti perché la tessera ha un prezzo medio per partita inferiore, proprio per incentivare i tifosi che seguono la squadra con regolarità.
Prendendo in esempio i club di vertice, la Juventus aveva il primo incasso da match day della Serie A prima del Covid con 70,6 milioni di euro, grazie anche ai prezzi molto elevati, agli incassi di coppa e a tassi di riempimento dello Stadium superiori al 90%. Il botteghino è calato a 49 milioni nel 2019/20 e dovrebbe superare i 38 milioni in questa stagione. Inter e Milan guidano da anni la classifica delle presenze allo stadio, grazie alle dimensioni di San Siro e alla passione delle tifoserie ma quest’anno la Roma balza al secondo posto per media paganti: 38 mila contro 38,5 mila dei nerazzurri e 37 mila dei rossoneri con incasso medio inferiore a quello della Juve. L’Inter ha raccolto 46 milioni prima del Covid (45 euro a spettatore), il Milan 34 milioni senza coppe europee nel 2018/19 e 24 l’anno dopo, nella stagione interrotta (37 euro a spettatore). La Roma ha incassato 32 milioni nel 2018/29 (con la Champions) calati a 26 nel 2020 (33 euro a spettatore).
Dagli incassi del botteghino, però, non arriverà la soluzione strutturale ai problemi dei club italiani, in seguito anche alle condizioni di molti stadi e allo scarso valore del servizio offerto agli spettatori. Se la Serie A vuole trasformare il match day in un fattore trainante del fatturato, gli investimenti nella costruzione di stadi moderni non possono essere rinviati.