(Photo by Alexandra Beier/Getty Images)

Non si placano le polemiche su Qatar 2022, dopo che il generale Abdulaziz Abdullah al-Ansari, presidente del Comitato nazionale antiterrorismo del ministero dell’Interno e leader della sicurezza del Qatar, ha dichiarato che le bandiere arcobaleno a favore del movimento LGBT1+ potranno essere vietate ai Mondiali.

Come riporta il quotidiano inglese The Times, Ansari ha affermato che i fan e le coppie LGBTQ+ saranno accolti e accettati durante la rassegna iridata che avrà inizio il prossimo 21 novembre, nonostante le relazioni omosessuali rimangano un reato penale in Qatar.

Il generale ha dichiarato all’Associated Press: “Se un fan alzerà la bandiera arcobaleno e io gliela porterò via, non è perché voglio davvero farlo. Non è un insulto ma un gesto per proteggerlo, perché se non lo farò io, qualcun altro intorno potrebbe attaccarlo. Non posso garantire per il comportamento delle altre persone. Gli dirò: ‘Per favore, non c’è bisogno di alzare davvero quella bandiera, qui allo stadio. Vuoi dimostrare la tua opinione sulla situazione, fallo in una società in cui sarà accettata’ “.

“La persona ha comprato un biglietto per vedere la partita, non per venire allo stadio e fare un gesto politico o difendere un suo ideale” prosegue Ansari, il quale ha poi sottolineato che il suo non voleva essere una minaccia per i fan LGBTQ di stare lontani dal Qatar. “Prenotare la stanza insieme, dormire insieme, questo è qualcosa che non ci riguarda. Siamo qui per gestire il torneo. Non andiamo oltre. Qui non possiamo cambiare le leggi. Non puoi cambiare religione per 28 giorni di Coppa del Mondo”.

Chris Paouros, membro del comitato consultivo per l’inclusione della Footballa Association e amministratore del gruppo contro la discriminazione Kick It Out, ha espresso la propria preoccupazione per le dichiarazioni di Ansari: “Questa incoerenza e la continua mancanza di dettagli in termini di come sarà garantito un ambiente sicuro è a dir poco preoccupante”.

Alle parole di Paouros fanno eco le dichiarazioni di Piara Powar, direttore esecutivo di Football Against Racism in Europe, la rete antidiscriminazione, che ha detto: “Il solo pensiero che la bandiera arcobaleno, che ora è un simbolo universalmente riconosciuto di diversità e uguaglianza, sarà tolta alle persone per proteggerle non è accettabile, e sarà visto come un pretesto. Sono stato in Qatar in numerose occasioni e non mi aspetto che chi sventolerà la bandiera arcobaleno possa essere attaccato. Il pericolo maggiore viene dalle azioni dello Stato”.

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