Arrivano le richieste della Procura nell’ambito del processo sportivo per quanto riguarda il caso plusvalenze. Stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, sul fronte Napoli la richiesta è stata di 11 mesi e 5 giorni di inibizione per il presidente Aurelio De Laurentiis, 6 mesi e 10 giorni per la moglie, il figlio Edoardo e la figlia Valentina, mentre per Chiavelli 9 mesi e 15 giorni.
Infine, per il club 329 mila euro di ammenda. Sono 11 società coinvolte, fra le quali 5 di serie A (Juve, Napoli, Samp, Empoli e Genoa), 2 di Serie B (Pisa e Parma), più Pro Vercelli e Pescara e le non più affiliate Chievo e Novara. A rischio inibizione 61 dirigenti, tra cui tutti i presidenti dei club. L’udienza si svolge in videoconferenza davanti al Tribunale federale presieduto da Sica.
La prima a parlare – scrive La Gazzetta dello Sport – è la Procura federale che sta facendo le sue richieste definendo il valore delle sanzioni per ogni club. A rischiare di più dal punto di vista degli effetti sulla classifica sono Parma e Pisa.
Secondo l’accusa l’aver gonfiato il valore delle plusvalenze sarebbe stato determinante per l’iscrizione al campionato e la richiesta dovrebbe essere quella di una penalizzazione importante (deve essere afflittiva, cioè provocare un danno di classifica alle società colpite, eventualmente anche nella prossima stagione).
Il processo andrà avanti giovedì e venerdì con sentenze probabilmente subito dopo Pasqua. I tempi sono particolarmente veloci, anche grazie al nuovo Codice di giustizia sportiva varato dalla Federcalcio: dopo il primo grado, la sentenza della Corte sportiva d’appello è attesa già per metà maggio o comunque prima della fine della stagione agonistica, per poi attendere l’ultimo grado sportivo, davanti al Collegio di garanzia presso il Coni.