Per ora possono tirare un sospiro di sollievo i tifosi di Parma e Pisa sul caso plusvalenze. La Procura FIGC infatti aveva contestato alle due società anche la violazione del comma 2 dell’articolo 31 del Codice di giustizia sportiva, quello cioè che prevede l’ipotesi di punti di penalizzazione o addirittura di retrocessione o di esclusione dal campionato, considerando l’accusa di aver registrato a bilancio plusvalenze fittizie per aggiustare i conti e potersi iscrivere ai campionati.
Tuttavia, nel processo iniziato oggi davanti al Tribunale Federale la Procura, spiega la Gazzetta dello Sport, ha attenuato le richieste, considerando decisivo in tal senso il cambio di proprietà per entrambi i club: per questo, la richiesta è stata di una multa da 338mila euro per il Parma e di una multa da 90mila euro per il Pisa. Tra gli altri club coinvolti, Secondo l’accusa l’aver gonfiato il valore delle plusvalenze sarebbe stato infatti chiesta un’ammenda da 125 mila euro al Pescara (12 mesi e 20 giorni a Sebastiani), 23 mila alla Pro Vercelli, 8 mila al Novara e 3 mila al Chievo (10 mesi e 5 giorni a Campedelli).