Utile dimezzato per JPMorgan nel primo trimestre del 2022. La banca americana, nota anche nel mondo del calcio per essere stata legata al progetto per la creazione di una Superlega europea, ha pubblicato i conti dei primi tre mesi dell’anno che hanno fatto registrare un calo del 42% dell’utile, che si è attestato al di sotto delle stime. Stesso discorso per i ricavi, che però si sono rivelati migliori delle attese.
La banca newyorkese, che ha messo in guardia contro i potenziali problemi economici e geopolitici che si profilano all’orizzonte, ha riportato un utile netto di 8,282 miliardi di dollari (7,66 miliardi di euro circa), 2,63 dollari per azione, contro i 14,3 miliardi, 4,50 dollari per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso, con ricavi reported per 30,717 miliardi (in ribasso del 5%) e ricavi managed per 31,59 miliardi (anche in questo caso in calo del 5%).
Le stime di consensus erano per un utile per azione di 2,72 dollari e ricavi per 30,5 miliardi. Gli asset gestiti si sono attestati a 3.000 miliardi di dollari, in rialzo del 4%, mentre i prestiti medi sono aumentati del 14% anno su anno e del 3% rispetto ai tre mesi precedenti, mentre i depositi medi sono cresciuti del 39%. L’amministratore delegato Jamie Dimon, che si è detto «ottimista sull’economa, almeno per il breve termine», ha però sottolineato di «prevedere rischi significativi geopolitici ed economici a causa dell’alta inflazione, di problemi della supply chain e della guerra in Ucraina».
Sui conti di JpMorgan ha pesato il rallentamento delle attività provocato dal conflitto in Ucraina e il calo del giro d’affari legato al trading. Tornando ai numeri, le spese totali sono salite del 2% a 19,19 miliardi di dollari nel trimestre, sostanzialmente in linea con le aspettative. Il costo del credito si è attestato a 1,5 miliardi di dollari, mentre un anno fa l’istituto aveva tratto vantaggio dalla riduzione di 4,2 miliardi di dollari degli accantonamenti contro future perdite legate appunto al credito.