Svolta epocale per il social network Twitter. Il consiglio di amministrazione della società ha accettato l’offerta di 44 miliardi di dollari (41 miliardi di euro circa) di Elon Musk, in uno di quelli che è uno dei maggiori acquisti anche attraverso il debito, di una società quotata.
L’accordo verrà ufficializzato entro il 2022, e Twitter lascerà Wall Street diventando una società privata di proprietà del patron di Tesla. L’uomo più ricco del mondo mette le mani su uno dei social più influenti promettendo di farne la piattaforma della libertà di parola per eccellenza. Una piattaforma in cui molti repubblicani sperano di poter ritrovare presto Donald Trump, cacciato da Twitter dopo l’assalto al Congresso del 6 gennaio, e di poter contare su un nuovo alleato nella battaglia culturale lanciata in più Stati, e in particolare in Florida sotto la guida dell’aspirante alla Casa Bianca il governatore Ron DeSantis.
Secondo quanto riportato da Fox, però, Trump non tornerà su Twitter nemmeno con Musk al comando. L’ex presidente degli Stati Uniti comunque sta già pagando un conto salato per l’acquisizione di Twitter: il suo social Truth, con il suo pubblico limitato e alle prese con una fuga di manager, affonda a Wall Street e e con l’operazione rischia di scomparire.
Il controllo di Twitter da parte di Musk, che si auto-definisce «assolutista della libertà di parola» agita molti osservatori che hanno timore che il social diventi una «arena di odio». Altri sono convinti che la sua crociata “anti-censura” non risolverà i problemi che flagellano il social da anni. Il patron di Tesla non ha ancora svelato le sue mosse limitandosi a dire che Twitter ha bisogno di essere “trasformata” e che dovrebbe basarsi su un algoritmo open-source.
Nonostante le molte perplessità Musk è riuscito a convincere diversi azionisti della bontà della sua offerta da 54,20 dollari per azione, un livello – ha spiegato nel corso di una girandola di incontri – che il management di Twitter da solo non riuscirà mai a raggiungere.
Con parte degli investitori dalla sua parte e soprattutto una maggiore chiarezza sui finanziamenti per l’operazione – ha raccolto 46,5 miliardi di dollari di impegni per la transazione – Musk ha ammorbidito la posizione del consiglio di amministrazione, inizialmente contrario all’acquisizione.