Sky chiude il primo trimestre del 2022 con ricavi in calo del 4,5% a 4,8 miliardi di dollari. E’ quanto emerge dai conti pubblicati da Comcast, la società che controlla la pay-tv che opera anche in Italia. Le entrate sono state comunque coerenti con il periodo dell’anno precedente, riflettendo minori ricavi legati ai contenuti, maggiori entrate pubblicitarie e consistenti entrate dirette dagli abbonati.
Nel dettaglio, i ricavi legati ai contenuti sono scesi del 14,3% a 295 milioni di dollari a causa di una modifica degli accordi di licenza per la programmazione sportiva in Italia e Germania, con particolare riferimento alle novità per i diritti televisivi della Serie A nel ciclo 2021-2024.
I ricavi pubblicitari sono aumentati del 7,9% a 596 milioni di dollari, riflettendo principalmente maggiori entrate nel Regno Unito a causa di un miglioramento generale del mercato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, parzialmente compensato dai minori ricavi pubblicitari in Italia a causa dell’impatto negativo della riduzione dei diritti di trasmissione sulla Serie A.
I ricavi Direct-to-Consumer a quota 3,9 miliardi di dollari sono invece coerenti con il periodo dell’anno precedente, riflettendo principalmente l’aumento dei ricavi medi per sottoscrizione e il numero di abbonamenti nel Regno Unito, compensati da una diminuzione degli abbonamenti e dei ricavi medi per abbonato in Italia, a causa dell’effetto dei nuovi accordi per i diritti tv della Serie A.
Le sottoscrizioni totali sono diminuite di 106.000 a 22,9 milioni nel primo trimestre del 2022, in particolar modo a causa di una diminuzione delle relazioni con i clienti in Italia, parzialmente compensata da un aumento delle stesse con i clienti nel Regno Unito e in Germania.
L’EBITDA rettificato per Sky è aumentato del 71,0% a 622 milioni di dollari nel primo trimestre del 2022. Escludendo l’impatto della valuta, l’EBITDA rettificato è aumentato del 71,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, riflettendo principalmente i minori costi operativi. Il decremento dei costi operativi è dovuto a minori spese di programmazione e produzione, principalmente per effetto del ripristino dei diritti sportivi in Italia e Germania.