Si accende ancora di più lo scontro tra l’ex patron del Genoa Enrico Preziosi e gli attuali proprietari del club rossoblu, il fondo statunitense 777 Partners. Ieri, all’assemblea degli azionisti del club in cui è stato approvato il bilancio al 31 dicembre, l’ex patron non c’era, venendo rappresentato in assemble dall’avvocato Filippo Rossi, come spiegato dal Secolo XIX.
Uno scontro che ora prosegue con le carte bollate. Durante l’assemblea, infatti, il rappresentante di Preziosi ha comunicato ai soci che da parte dell’ex patron è stato formalizzato un contenzioso presso il Tribunale di Milano con il quale si contestano alcune poste del bilancio tra cui il credito del consolidato fiscale con la Fingiochi e alcune voci che fanno riferimento a precedenti fideiussioni e anticipi, tra cui 5,8 milioni inseriti in conto futuro aumento capitale sociale nel corso del terzo trimestre 2021.
«Un consolidato fiscale è la somma tra imponibile e non imponibile ed era in vigore quando Fingiochi era azionista di riferimento, in sostanza sino al 2021. È cessato con la cessione del controllo da parte di Fingiochi sul Genoa – ha spiegato il neo direttore finanziario rossoblu Vincis -. Negli anni il Genoa tipicamente ha registrato perdite fiscali conferibili al gruppo Fingiochi venendo remunerate. Se cedo il beneficio, la controllante mi deve remunerare il beneficio ceduto. Tale meccanismo ha funzionato sino al 2020: la posta che Fingiochi contesta è relativa a quella generata dalle perdite fiscali del 2020. Secondo loro tale credito non va rilevato, secondo noi è assolutamente certo ed esigibile».
I rappresentanti di 777 Partners, dal canto loro, hanno promosso un arbitrato riguardo al mancato adempimento di alcune parti del contratto di vendita del club. «Non è questa la sede per affrontare certi temi – dice l’ad Blazquez – ci sono dei vincoli di riservatezza e vanno rispettati».