Potrebbe esserci un nuovo ostacolo nel processo di vendita del Chelsea, che dovrebbe concludersi entro la fine di maggio. Secondo quanto riporta il Times, Roman Abramovich starebbe tentando di rinnegare la sua promessa di cancellare un debito di 1,6 miliardi di sterline (circa 1,9 miliardi di euro). Il magnate russo aveva già fatto sapere che non incasserà nulla dalla vendita del club, con i soldi destinati a finire in beneficenza e che avrebbe rinunciato inoltre ai prestiti che il club gli deve, ma ora pare stia provando a cambiare le carte in tavola.
Il Chelsea ha informato sia il governo che i possibili acquirenti della sua volontà di ristrutturare le modalità di cessione del club, il che includerebbe il pagamento del debito dalla società madre del Chelsea, Fordstam Ltd, a una società con sede nel Jersey Camberley International Investments, che sembra essere collegata ad Abramovich.
Ci sono grandi preoccupazioni sul permettere che ciò accada, con la paura che i ricavi dalla vendita possano finire ad Abramovich, mentre il governo vorrebbe che i proventi della vendita vengano utilizzati per buone cause, compreso l’aiuto alle vittime della guerra in Ucraina.
La scorsa settimana il gruppo guidato dal co-proprietario dei Los Angeles Dodgers Todd Boehly ha ottenuto il diritto a trattare in esclusiva per l’acquisto del Chelsea, in quanto gruppo offerente preferito. Il gruppo di Boehly ha superato nella corsa altri due gruppi statunitensi guidati da Stephen Pagliuca, co-proprietario dei Boston Celtics e co-presidente della società di private equity Bain Capital – oltre che nuovo azionista dell’Atalanta –, e i co-proprietari dei Philadelphia 76ers e veterani del private equity Josh Harris e David Blitzer.
La cessione dovrebbe avvenire sulla base di una valutazione di 3 miliardi di dollari (2,85 miliardi di euro circa), stabilendo un prezzo di vendita record per una società sportiva professionistica.