Il primo ministro inglese Boris Johnson sta prendendo in considerazione una proposta per dare parte dei proventi della vendita del Chelsea al calcio di base del Regno Unito, assicurando al contempo che la maggioranza dei guadagni vada a sostenere le popolazione ucraine colpite dalla guerra, come riporta il The Times.
La vendita del Chelsea dovrebbe concludersi entro la fine di maggio. Il processo di acquisizione è supervisionato da Raine Group, la banca d’affari nominata da Roman Abramovich per trovare acquirenti prima che i suoi beni fossero congelati dalle sanzioni del governo del Regno Unito in risposta all’invasione russa dell’Ucraina.
Un consorzio guidato da Todd Boehly, il comproprietario della franchigia di baseball dei Los Angeles Dodgers, è stato selezionato come offerente preferito e gli è stato garantito un periodo di cinque giorni di esclusività. L’imminente vendita ha portato a discussioni all’interno del governo su ciò che dovrebbe accadere con i proventi.
David Dein, l’ex comproprietario dell’Arsenal, sta spingendo per investire 750 milioni di sterline nel calcio base inglese. Ha scritto ai ministri esortandoli a utilizzare i soldi per aiutare a costruire più di 1.000 campi artificiali, migliorare 20.000 superfici di gioco e investire negli spogliatoi delle strutture.
Dein, ex vicepresidente della Football Association, ha scritto a Nadine Dorries, segretario di Stato per il digitale, la cultura, i media e lo sport, in merito alla vendita. «Mentre, fino ad oggi, l’attenzione si è concentrata sugli acquirenti, c’è una questione cruciale su dove andranno i guadagni della vendita. Senza dubbio, le vittime della guerra in Ucraina dovrebbero essere al centro dei nostri pensieri. Gli investimenti in campi, accademie e strutture in aree svantaggiate e degradate potrebbero cambiare le regole del gioco per le comunità e i giovani».