La nuova Champions non ha ancora preso il via, ma già fa discutere. Non soltanto per i criteri di ammissione al torneo (su tutti il tema dei posti che potrebbero essere assegnati tramite il ranking), ma anche l’effetto che il nuovo format voluto dalla UEFA per la competizione potrà avere sui campionati nazionali, inclusa la nostra Serie A.
Nella giornata di ieri, l’AD della Lega Luigi De Siervo ha criticato il nuovo format del torneo che entrerà in vigore a partire dalla stagione 2024/25 con 36 squadre partecipanti e una nuova formula eliminatoria. Il numero di partite aumenterà così dell’80%, passando da 125 a 225 all’anno.
«Secondo le stime dell’Uefa, il fatturato della Federcalcio europea dovrebbe crescere di un miliardo e 800 milioni. Nella redistribuzione, però, la Serie A perderebbe oltre 200 milioni l’anno, è inaccettabile», ha spiegato l’AD in un’intervista a Radio Uno. Una posizione condivisa dalle altre Leghe nazionali, preoccupate che l’ipertrofia dei tornei europei finisca per sottrare ai campionati quote nel già saturo mercato dei diritti tv.
Secondo un recente studio della Serie A, sottolinea l’edizione odierna di MF-Milano Finanza, la nuova Champions, l’Europa League, la Conference League e la Supercoppa europea assorbiranno nel 2024 il 57% dei 996 match annuali. Uno studio commissionato qualche tempo fa dalla Liga prevedeva un taglio fra il 35 e il 52% per il giro d’affari audiovisivo del campionato spagnolo a causa della riforma dei tornei europei, stima replicabile per le altre leghe nazionali.
«Cerchiamo di fare in modo che le partite del girone iniziale siano solo otto e non dieci, comunque due in più delle sei attuali», ha suggerito De Siervo per cercare di arrivare a un punto di equilibrio. I diritti televisivi, infatti, sono uno degli asset fondamentali del mondo del calcio. In Italia per il ciclo 2021-2024 sono stati ceduti a DAZN e Sky, sulla base di circa 930 milioni di euro.
Una cifra già in calo – considerando i soli diritti domestici del massimo campionato italiano – rispetto al ciclo precedente. Il rischio è che il maggior numero di partite e un appeal superiore della Champions possa convincere i broadcaster a destinare alle competizioni UEFA una fetta maggiore di risorse, sottraendo gli investimenti ai campionati nazionali.