Ferrari ha chiuso il primo trimestre 2022 con un utile netto di 239 milioni di euro, in crescita del 16% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Le consegne di auto sono state 3.251 (+17%) con ricavi pari a 1,186 miliardi di euro (+17%). L’ebitda è salito del 12% a 423 milioni di euro, con margine al 35,6% (in calo dal 37,2%) e l’Ebit di 307 milioni (+15%), con margine al 25,9% (-40 punti base). L’eps adjusted è di 1,3 euro (+17%) e quello diluito è di 1,29 euro (+16%).
La generazione di free cash flow industriale è stata eccezionalmente forte, pari a 299 milioni di euro, ed è stata trainata dall’Ebitda e dall’incasso degli anticipi per la Daytona SP3 e per la 812 Competizione A, in parte controbilanciati da spese in conto capitale per 132 milioni e dall’aumento del magazzino correlato alla crescita dei volumi prevista per l’intero anno.
L’indebitamento industriale netto al 31 marzo 2022 è stato pari a 136 milioni, rispetto a 297 milioni al 31 dicembre 2021. Al 31 marzo 2022 la liquidità complessiva disponibile era pari a 2.162 milioni (2.020 milioni al 31 dicembre 2021), incluse linee di credito committed inutilizzate per 668 milioni. Nel corso del primo trimestre il riacquisto di azioni proprie è stato pari complessivamente a 135 milioni di euro.
Le consegne sono aumentate in tutte le aree tranne che nelle Americhe. Nell’area Emea sono state 1.743 (+19%), nelle Americhe 659 (-13%), in Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan 285 (+47%) e nel resto dell’Apac 565 (+56%).
Andando a vedere i ricavi nel dettaglio, quelli da automobili e parti di ricambio sono stati pari a 1.012 milioni (+18,3%), grazie all’aumento dei volumi, al mix di prodotto positivo e al pricing, a cui si aggiunge il contributo delle personalizzazioni. La contrazione dei ricavi dei motori (-17,8% a 37 milioni) riflette la diminuzione delle consegne a Maserati, con l’approssimarsi della scadenza del contratto nel 2023. L’aumento dei ricavi da sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio (+19,6% a 109 milioni), attribuibile principalmente al migliore posizionamento nel campionato di Formula 1 dell’anno precedente e al contributo delle attività legate al marchio, è stato in parte compensato dalle minori sponsorizzazioni. Gli altri ricavi sono aumentati del 42% a 28 milioni, un risultato riconducibile in particolare ad altre attività di supporto.
Commentando questi dati l’ad Benedetto Vigna osserva che: «L’anno si è aperto con risultati eccellenti e una crescita a doppia cifra dei principali indicatori finanziari. Il primo trimestre è contraddistinto da un livello record di ricavi, EBITDA e free cash flow industriale, quest’ultimo quasi raddoppiato a circa 300 milioni di Euro, grazie in particolare all’incasso degli anticipi sulla Daytona SP3. I margini nel trimestre sono stati in linea con la nostra guidance».
«Sono risultati sostenuti dalla forte presa ordini, che è proseguita vigorosa nei primi tre mesi dell’anno: oggi il portafoglio ordini copre larga parte del 2023 e i volumi previsti per la maggior parte dei nostri modelli sono già completamente venduti. Nonostante le molte incertezze dello scenario geopolitico che stanno segnando il 2022, rimango ottimista sulle prospettive future della Società che presto presenteremo al Capital Markets Day», ha concluso Vigna.