E’ stato condannato a sette anni di reclusione Luca Lucci, ultrà capo della Curva Sud del Milan, finito in carcere lo scorso dicembre in un’inchiesta della Squadra mobile, coordinata dal pm Leonardo Lesti, su un presunto traffico di droga, tra hashish, marijuana e cocaina.
Lo ha deciso il gup di Milano Chiara Valori nel processo con rito abbreviato, mentre altri tre imputati hanno patteggiato pene comprese tra i due anni e quattro mesi e i tre anni e quattro mesi. Dalle indagini era emerso che Lucci sarebbe stato «al vertice dell’organizzazione» pianificando «l’attività illecita senza mai partecipare attivamente», ma «impartendo direttive attraverso il software Encrochat, installato su un telefono cellulare» con «utenza telefonica olandese».
Come scritto nell’ordinanza del gip Fabrizio Filice, il capo della Curva Sud, che sul sistema criptato di chat aveva il nickname “belvaitalia”, per la «posizione di vertice» che ricopriva «nel traffico illecito» avrebbe intrattenuto «le relazioni con i narcotrafficanti esteri» in Brasile e in Marocco.