Lorenzo Casini stipendio
Lorenzo Casini (foto CF - Calcio e Finanza)

Dopo la disfatta di Palermo della Nazionale azzurra contro la Macedonia del Nord che è costata la qualificazione al Mondiale in Qatar, si è tornato a parlare del tema dello scarso utilizzo di giocatori italiani in Serie A e, collegato a questo, delle possibile modifiche al Decreto Crescita.

Lo strumento legislativo, pensato per il rientro dei “cervelli in fuga”, è stato molto utilizzato nel calcio. Come sottolinea Il Corriere dello Sport, una società acquistando dall’estero risparmia quasi la metà delle tasse, pagando il 25% di imposte sugli emolumenti dell’atleta anziché il 45% standard.

Il senatore del Pd Tommaso Nannicini ha proposto la modifica del Decreto, chiedendo di fissare una soglia oltre la quale neutralizzare gli effetti del DL Crescita, prima a 2 milioni e ora a 1 milione, escludendo dallo sgravio fiscale gli Under 20 per proteggere i vivai. I club del massimo campionato non sembrano però favorevoli e puntano ad abbassare la soglia a 500 mila euro.

«Riformulare a 500mila euro non serve a nulla – ha detto il presidente dell’Assocalciatori, Umberto Calcagno -. Sarebbe come lavarsene le mani, il provvedimento cosi diventa inutile». Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, nelle scorse settimane ha dichiarato: «Ho una posizione più estremista, sono per la soppressione totale del decreto». 

Ieri sul tema è intervenuto anche il numero uno della Lega Serie A, Lorenzo Casini, il quale ha detto: «Il Decreto Crescita è uno strumento utile, ma non dobbiamo abusarne. I dati che abbiamo evidenziano che al momento non c’è stato un abuso. Nella stagione 21-22 i giocatori tesserati con il decreto sono inferiori al 20% di tutti i tesserati».

«A me sembra che bisogna lavorare su tematiche più articolate:
come i vivai. Bisogna premiare chi valorizza i giovani italiani invece di togliere dei benefici fiscali che mi sembra che la Serie A ne abbia già pochi. Dobbiamo ricostruire la filiera del calcio partendo dai giovani per migliorare la qualità della Serie A. Ad esempio assicurandoci che i giovani abbiano più minuti. Tante squadre comunque stanno lavorando bene a riguardo, basti pensare all’esordio del giovane Miretti con la Juventus».

Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, ha detto: «Siamo di fronte all’ennesima stortura nell’utilizzo di una norma che da un lato ha reso le società più competitive sul calciomercato, dall’altro ha creato un meccanismo distorsivo nel quale a parità di condizioni, conviene puntare su un giovane straniero».

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