È tempo di verdetti in campo europeo. Si entra nella fase clou della stagione 2021/2022 e ci aspettano undici giorni di fuoco: infatti, dal 18 al 28 maggio assisteremo alle finali della tre competizioni UEFA. Il 18 inizia l’Europa League, che quest’anno ha avuto una rivoluzione nella sua struttura che ha aumentato l’indice di difficoltà del torneo, con la finale tra Eintracht Frankfurt e Rangers.
Il 25 maggio, poi, è il turno della nuova Conference League, introdotta a partire dalla stagione seguente, e che vedrà opporsi il Feyenoord e la Roma, alla ricerca del primo trofeo in ambito europeo della sua storia. Chiude la stagione europea, la finale di Champions League, in programma il 28 maggio allo Stade de France di Parigi, tra Liverpool e Real Madrid, una rivincita dell’atto conclusivo del 2018.
L’analisi di Football Benchmark, piattaforma specializzata in analisi approfondite sul business del calcio, dimostra come, nonostante abbiano partecipato oltre 180 club di oltre 50 federazioni (comprese le qualificazioni) alla nuova Conference League, la quota di club di federazioni di livello superiore è cresciuta man mano che la competizione avanzava alle sue fasi finali, così com’è successo nelle altre due competizioni UEFA.
Nella competizione europea più prestigiosa, a partire dai quarti di finale in poi, solamente una delle otto squadre presenti, il Benfica, non fa parte dei top 5 campionati europei. I portoghesi hanno sconfitto agli ottavi l’Ajax, ma sono stati eliminati dal Liverpool nel turno successivo. Nella UEL, il Rangers, mentre nella UECL, il Feyenoord sono le uniche due semifinaliste al di fuori dei top 5 campionati europei. Entrambi i club sono riusciti a strappare un pass per la finale, nonostante abbiano incontrato durante il proprio cammino europeo formazioni più accreditate.
Un trofeo europeo sarebbe il premio perfetto per il club di Glasgow che quest’anno celebra il suo 150° anniversario, a 50 anni dall’unico successo in campo europeo, con la vittoria della Coppa delle Coppe nel 1972.
In primo luogo, l’analisi dimostra ancora una volta l’ovvia supremazia della Champions League in termini di valore e prestigio. Infatti, il valore aggregato delle quattro semifinaliste è superiore a quello delle otto semifinaliste nelle altre due competizioni europee.
In secondo luogo, l’indagine rivela le differenze di valore tra le squadre di UEL e UECL, dove le “piccole” scompaiono gradualmente con l’avanzamento dei torni verso le rispettive fase finali, a discapito delle squadre dei top 5 campionati europei che dominano, in termini di presenza, le fasi ad eliminazione delle competizione UEFA.
Insomma, le fasi finali dell’UCL sono essenzialmente un torneo chiuso per i club d’élite europei: nelle ultime cinque stagioni, difatti, l’Ajax è stata l’unica squadra, al di fuori dei top 5 campionati europei, a partecipare alle semifinali di Champions.