La FIFA ha deciso di aprire un procedimento in merito allo scontro tra il Cile e l’Ecuador. Nei giorni scorsi la Federcalcio cilena ha reso noto, con un comunicato, di aver presentato un ricorso all’organo di governo del calcio a livello mondiale per il caso di Byron Castillo, calciatore ecuadoriano che, secondo l’accusa cilena, avrebbe presentato un falso certificato di nascita: non solo sarebbe nato in un’altra data rispetto a quella resa nota, ma sarebbe anche nato in Colombia e non in Ecuador.
La Federcalcio mondiale ha reso noto di aver avviato un procedimento disciplinare sulla questione. “Come recentemente confermato dalla FIFA, la Federcalcio cilena ha sporto denuncia presso la Commissione Disciplinare FIFA, nella quale presenta varie accuse circa la possibile falsificazione degli atti che conferiscono la nazionalità ecuadoriana al giocatore Byron David Castillo Segura, nonché l’eventuale il mancato rispetto da parte di detto calciatore dei criteri di convocazione per partecipare con la nazionale della Federcalcio ecuadoriana (FEF) a otto partite di qualificazione, corrispondenti alla fase preliminare della Coppa del Mondo FIFA 2022 in Qatar”.
“Alla luce di quanto sopra, la FIFA ha deciso di avviare un procedimento disciplinare in relazione alla possibile violazione da parte di Byron David Castillo Segura dei criteri di convocazione per le partite indicate. In questo contesto, la FEF e la Federcalcio peruviana sono state invitate a presentare le loro posizioni davanti alla Commissione Disciplinare FIFA”.
L’Ecuador è arrivato quarto nel percorso di qualificazione recentemente conclusa per il Qatar, ottenendo uno dei quattro posti automatici per le nazionali sudamericana nella Coppa del Mondo, che inizierà a novembre. Il Cile chiede che all’Ecuador vengano tolti i risultati delle otto partite di qualificazione in cui ha giocato Castillo, dando agli avversari automaticamente tre punti a tavolino per ciascuna gara. Se la commissione disciplinare desse ragione alla accusa, il Cile si qualificherebbe ai Mondiali 2022 ai danni proprio dell’Ecuador.