«Non commento mai le indiscrezioni di stampa che riguardano i nostri investimenti, ma a proposito dell’Atalanta ritengo necessari due chiarimenti». Sono le parole di Steve Pagliuca, principale azionista del club bergamasco, entrato in società acquistando il 55% delle quote, relativamente all’emissione del prestito obbligazionario da 152,5 milioni di euro, utilizzato – come spiega l’edizione odierna del Corriere Bergamo – per chiudere l’acquisto delle quote detenuti dalla famiglia Percassi nella Dea, società a cui faceva capo l’84,66% dell’Atalata Calcio.
«Primo: il finanziamento che come soci abbiamo sottoscritto per mera efficienza finanziaria non grava sull’Atalanta ma direttamente ed esclusivamente su di noi. E, secondo tema, l’ipotesi di una fusione tra Atalanta e società collegate che possa dirottare sui bilanci del club eventuali debiti è pura fantasia. Non è da prendere in considerazione nella maniera più assoluta. La famiglia Percassi ci ha scelti come partner di lungo periodo e noi siamo qui per restare, aiutare e rafforzare l’Atalanta», conclude Pagliuca.
Il bond emesso da Athena Spa, società controllata da La Dea H (holding di partecipazioni in cui figurano i soci americani) è stato interamente sottoscritto da una serie di soggetti finanziari di investimento. Inoltre, ha durata quinquennale con tasso dell’8%, sia che si tratti di un importo da pagare in un’unica soluzione sia con ammortizzazione pluriennale.