Non si placa lo scontro tra Lega Serie A e FIGC sul tema indice di liquidità, con la Federcalcio che ha abbassato il valore allo 0,5 come termine per potersi iscrivere ai campionati nella prossima stagione. Come sottolinea il Corriere della Sera, la pacatezza dimostrata nel corso del Consiglio Federale, tenutosi ieri, da parte dei tre rappresentanti della Lega di A non deve trarre in inganno.
La posizione che è uscita dall’assemblea della Lega Serie dei giorni scorsi è rimasta invariata. Le società sono fortemente insoddisfatte per come le società sono state trattate dalla Figc, soprattutto per quanto riguarda tempi e modi. Una posizione su cui, una volta tanto, tutte le squadre concordano.
Il numero uno della FIGC, Gabriele Gravina, ha respinto anche la richiesta avanzata da Lorenzo Casini, il presidente della Lega Serie A, il quale ha chiesto di posticipare di un anno l’entrata in vigore dell’indice di liquidità allo 0,5.
«Ho ricevuto dalla Lega in tempi non sospetti proposte di indice allo 0,7. Ne abbiamo discusso e in maniera autonoma ho deciso per lo 0,5 – ha spiegato Gravina -. Considero offensivo e umiliante continuare a parlarne. Non si può dire “vogliamo mettere sotto controllo i costi” e poi spendere quanto ci pare».
Ora i club si preparano per i ricorsi. Infatti Casini, su spinta dei presidenti delle società, ha intenzione di impugnare la delibera al Tar del Lazio, al tribunale federale e al collegio di garanzia del Coni.