La Serie A punta sugli Stati Uniti d’America. Da qualche mese la Lega ha aperto un ufficio a New York e da due giorni in Madison Avenue si può visitare la mostra temporanea “Calcio is Back”, organizzata insieme all’ICE-ITA nel cuore di Manhattan della moda: questa settimana una via tricolore con oltre 30 negozi che celebrano con eventi il made in Italy e lo stile italiano.
Martedì prossimo, scrive inoltre Il Corriere della Sera, il Metropolitan Museum farà da cornice al gala della Serie A: ad accogliere gli ospiti americani, comprese celebrity di altri sport, dal basket al football NFL, ci saranno molti presidenti e amministratori di squadre italiane e diversi dei campioni più noti del nostro calcio, da Del Piero a Pirlo, da Nesta a Cannavaro.
Non si tratta dell’unica mossa della Serie A, che sta lavorando su vari fronti: dai rapporti con le scuole alle reti tv, al canale della ristorazione italiana, la più apprezzata nel Paese, per promuovere il calcio. Si era anche pensato a un piccolo campionato italiano in Florida a novembre, durante i Mondiali, ma alla fine il progetto è rientrato principalmente a causa delle difficoltà organizzative.
Mercato difficile quello USA, ma con grandi possibilità di crescita: basti dire che qui la Premier incassa diritti televisivi dieci volte superiori a quelli ricevuti dal calcio italiano. La scommessa americana può essere anche l’occasione per far fare un salto di cultura manageriale a un mondo che, nonostante le tante proprietà straniere, continua ad essere gestito con logiche artigianali o da piccola impresa familiare.