Football Affairs, le sfide dietro la sfida in campo – Sabato 28 maggio andrà in scena l’episodio finale della massima competizione calcistica europea. Lo Stade de France di Saint-Denis ospiterà infatti la gara tra Liverpool e Real Madrid che assegnerà la Uefa Champions League 2021/2022.
Un match che solo per il valore delle squadre in campo si preannuncia di altissimo livello e di sicuro valore sportivo. Basti pensare che le due sfidanti si contendono il trofeo più prestigioso del Vecchio Continente per la terza volta: un primato, considerato che mai due team si erano affrontati così tante volte per l’atto finale del torneo.
Tuttavia lo scontro sportivo sul campo sarà solo uno degli ambiti che vedranno sfidarsi diversi avversari.
La tribuna d’onore dello Stade de France ospiterà un altro match, una sfida di potere calcistico e non di calcio giocato, ossia tra il presidente Uefa, Aleksander Ceferin e il presidente del Real Madrid, Don Florentino Perez.
Football Affairs, le sfide dietro la sfida in campo – Ceferin e Perez
La rivalità tra i due dirigenti è cosa nota e continua ad esserlo da oltre un anno, ovvero da quando nacque e si estinse nell’arco di breve il progetto Superlega, pensato e promulgato proprio da Perez in compagnia dei vertici di Juventus e Barcellona.
L’idea del torneo esclusivo dei top – nonché rich – club europei è stato un affronto che il numero uno Uefa non ha chiaramente digerito e di cui non ha mai fatto mistero.
Non sarebbe dunque inverosimile, nel caso di vittoria del Real Madrid, leggere del malcontento sul volto di Ceferin nel consegnare la coppa nelle mani del suo acerrimo nemico.
Sullo sfondo del match in campo vi sarà anche una terza sfida che andrà in scena domani sera a Saint-Denis; quella di natura geopolitica tra i Paesi in grado di ospitare manifestazioni così prestigiose.
Football Affairs, le sfide dietro la sfida in campo – la geopolitica del calcio
Durante la querelle sul tema Superlega infatti, le prese di posizione del premier britannico Boris Johnson, in difesa del “calcio del popolo” erano di fatto una presa di posizione nei confronti di Ceferin in difesa dell’establishment Uefa.
Scelta di fazione che aveva dato immediati benefici al Paese prima ancora che al calcio britannico, con l’aggiudicazione delle fasi finali di Euro 2020.
Non si può inoltre dimenticare che l’impianto della nuova Ucl, che dovrebbe vedere i natali nell’edizione 2024/25, a dispetto delle parole di Ceferin, strizza – e molto – l’occhio ai team di Premier League.
In questo scenario la Francia, Paese solerte nell’aggiudicarsi questa finale dopo l’avvio dello scontro russo-ucraino e la conseguente defezione di San Pietroburgo come sede dell’ultimo atto della competizione, non è stata di certo a guardare e lo ha fatto con i pesi massimi del potere politico.
Qualche settimana fa era stato addirittura il presidente francese, Emmanuel Macron, a interessarsi del rinnovo del fuoriclasse Kylian Mbappé con il Paris Saint-Germain; una scelta da “uomo di Stato” e non da tifoso, considerando che il numero uno dell’Eliseo è tifoso del Marsiglia.
Ma per Macron l’obiettivo da raggiungere va ben oltre la fede calcistica: trattenere Mbappé a Parigi e dunque in Francia, rappresenta il viatico per farne a tutti gli effetti il vessillo del PSG e soprattutto del calcio francese, dando nuovo lustro alla Ligue1 e innescando il meccanismo che porta turismo sportivo, reputazione internazionale e dunque indotto per l’economia nazionale.
Una competizione in cui l’Italia non è in grado di gareggiare, purtroppo, sia per il livello dei club della Penisola, lontani da troppo tempo dalle fasi finali dei massimi tornei europei, sia per l’arretratezza delle infrastrutture sportive e non solo, che ne fanno un annoso mai risolto.
Di tutti i match dietro il match della finale di Ucl ne parla il Direttore Luciano Mondellini, nel nuovo appuntamento con la rubrica Football Affairs.