Negli ultimi giorni è tornata a balenare con forza l’ipotesi di un nuovo stadio del Milan a Sesto San Giovanni. L’impasse sul progetto per il nuovo San Siro ha portato infatti il Milan, nelle ultime settimane, a prendere in maggiore considerazione l’idea di spostarsi a Sesto, con il nuovo impianto dei rossoneri che nascerebbe all’interno del progetto di MilanoSesto sull’ex area Falck anche per la spinta della nuova proprietà di RedBird, mentre l’Inter potrebbe alla fine decidere di rimanere al Meazza. «Sembrerebbe che il Piano B stia diventando il Piano A e noi ci speriamo con tutte le forze», ha spiegato il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano al Corriere della Sera.

Le ipotesi sull’ex Falck, a nord-est di Milano, circolano da anni, anche alla luce delle caratteristiche che sarebbero ritenute adatte al nuovo impianto. Intanto lo spazio disponibile all’interno del progetto MilanoSesto, considerando che le zone in cui si può oggi costruire uno stadio a Milano non sono poi così tante. Senza dimenticare, poi, il fatto che l’area sia comunque ben collegata tra la nuova stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni (i cui lavori sono iniziati a luglio 2021 e richiederanno due anni), la stazione della Linea 1 della metropolitana e i principali svincoli autostradali, oltre ad essere prossima alla Brianza, una delle zone più popolose e ricche della Lombardia.

Inoltre, sarebbero diversi i soggetti che gioverebbero della costruzione dello stadio a Sesto San Giovanni. A partire, ovviamente, dal Milan, che vedrebbe accorciare le tempistiche e ridurre le incombenze burocratiche, rispondendo alla necessità anche del presidente Paolo Scaroni, il quale nelle scorse settimane aveva spiegato: «Nuovo stadio? Andremo dove si farà prima».

L’Inter, in questo momento, sembra invece più fredda sull’ipotesi Sesto San Giovanni. Ma in caso di addio del Milan a San Siro, il club nerazzurro potrebbe invece rimanere al Meazza, cercando una modalità per renderlo un impianto moderno e profittevole senza proseguire nel progetto lanciato con i rossoneri nel luglio 2019, approfittando quindi della scelta del Milan per puntare sul Meazza senza magari gli esborsi necessari per costruire un nuovo stadio da zero.

Soprattutto, poi, ci sono diversi player alle spalle del progetto MilanoSesto a cui un nuovo impianto nella zona converrebbe. Non solo quindi il Comune di Sesto San Giovanni, tra l’altro atteso domenica dalle elezioni per il nuovo sindaco che potrebbero ulteriormente cambiare le carte in tavola (e in fondo le ripetute interviste dell’attuale primo cittadino sul tema stadio sono viste da alcuni come mossa in chiave campagna elettorale), ma anche chi ha investito in MilanoSesto, ovverosia Hines e Prelios.

Nel quadro del progetto di riqualificazione dell’ex Falck, Milanosesto è la proprietaria delle aree e nel suo CdA siedono, tra gli altri, anche l’ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso ed Enrico Laghi, già commissario straordinario dell’Ilva e di Alitalia. Nel CdA di MilanoSesto sedeva fino a pochi mesi fa anche Giuseppe Bonomi, ex amministratore delegato della società e oggi consulente di Inter e Milan per il progetto San Siro. Hines (società di investimento globale attiva nel settore real estate con 160,9 miliardi di dollari di asset under management) invece sta operando come advisor strategico dell’intero progetto e development manager mentre il Gruppo Prelios come project manager dell’operazione.

E se ad Hines potrebbe convenire anche che almeno una squadra rimanesse a San Siro (considerando l’investimento nell’area ex Trotto, adiacente al Meazza e già in fase di riqualificazione immobiliare), le fila delle operazioni sono tirate da Prelios, che attualmente possiede il 100% della società MilanoSesto tramite la Iron srl, una società appunto emanazione dell’ex Pirelli RE che è direttamente controllata da manager e dirigenti di Prelios come:

  • Fabrizio Palenzona, ex banchiere tra i fondatori di UniCredit e oggi presidente del Gruppo Prelios;
  • Luigi Aiello, General Manager Corporate and Business Development;
  • Riccardo Serrini, CEO;
  • Angelo Cattaneo, Direttore Amministrazione e Bilancio;
  • Sergio Cavallino, Chief Financial Officer;
  • Nicolò Denaro, Head of real estate acquisitions and asset management);
  • Massimo Marinelli, Legal and Corporate Affairs.

Le quote di Iron srl in MilanoSesto sono inoltre tutte in pegno a Intesa Sanpaolo, UniCredit e Banco Bpm, che quindi guardano con interesse all’operazioni. Senza dimenticare chi è attualmente la capofila di Prelios, ovverosia il fondo statunitense Davidson Kempner Capital Management, che gestisce 38 miliardi di dollari in asset e che  nel luglio 2017 aveva acquisito il 44,86% del capitale sociale di Prelios da Pirelli, Intesa Sanpaolo, UniCredit.

Un quadro in cui sarebbero quindi tanti i soggetti interessati a portare almeno una tra Milan e Inter a Sesto San Giovanni. Dall’altro lato, ovviamente, chi uscirebbe almeno parzialmente sconfitto sarebbe il Comune di Milano, che corre il forte rischio di lasciar uscire dai confini cittadini uno dei principali simboli del capoluogo lombardo.

GUARDA MILAN TV E INTER TV SU DAZN. ABBONATI ORA. DISDICI QUANDO VUOI

PrecedenteChi è Marco Rossi, il Ct dell’Ungheria ex compagno di Mancini
SuccessivoTre nuove partnership per Socios: accordi con Fluminense, Benfica e Persib Bandung
Classe 1990, giornalista.