Galliani indice liquidità
(Foto: Dino Panato/Getty Images)

«Sulla solidità finanziaria, il Monza è posseduto al 100% da Fininvest, quindi siamo sereni». A ribadirlo è l’amministratore delegato del club brianzolo, Adriano Galliani, al termine dell’assemblea di Lega Serie A, dove il dirigente è tornato a partecipare dopo la promozione del Monza nel massimo campionato iatliano.

A chi gli chiedeva del “rosso” di bilancio, con l’esercizio 2021 che ha registrato perdite per 31,2 milioni, Galliani ribatte: «A parte che ci sono società di Serie B che hanno perso molto più del Monza, ma non è questo il punto, il problema è da dove arrivano i “rossi” del Monza. Noi abbiamo speso già 15 milioni solo in strutture. Quando siamo arrivati noi, il Monza nel 2017 era in Serie D. Ma se vuoi cambiare categoria, andare in C, poi andare in B e in A e, contemporaneamente, cambiare giocatori…».

Per quanto riguarda invece l’indice di liquidità, dal prossimo anno “paletto” di bilancio per l’iscrizione dei club al campionato, se il Monza sia in regola o meno «bisogna chiederlo alla Fininvest, io sono quello che spende, loro sono quelli che mettono i soldi», ha commentato sorridendo.

Poi, ancora sul ritorno in Lega: «È stato bello, sono passati cinque anni. Ho ritrovato vecchi amici e molte persone con cui ho condiviso tanti anni. È stata una bella emozione soprattutto perché il Monza è per la prima volta qui. Sono stato a lungo come Milan, esserci come Monza per un monzese purosangue è una grande gioia».

Un ritorno per il dirigente, per anni protagonista nelle riunioni dei club da ad del Milan. «Con Scaroni abbiamo detto che Milan e Monza voteranno sempre insieme, il cuore è rimasto. Sul mercato non abbiamo ancora parlato. Avremo un nuovo responsabile dell’area tecnica che è François Modesto, che ho scelto perché lo ritengo molto capace e farò lavorare un po’ lui. Sensi e Pinamonti? Vediamo, non facciamo nomi. Obiettivo nella prossima stagione è stare nella sinistra della classifica. Filo diretto con Inter e Milan sul mercato? Rapporti sono ottimi, poi vediamo».

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