Spareggio Scudetto precedenti
Andrea Staccioli / Insidefoto

La Serie A vuole adottare una piccola, ma significativa rivoluzione per il futuro. La Lega è intenzionata a proporre alla FIGC una novità per quanto riguarda l’assegnazione del titolo di Campione d’Italia in caso di arrivo a pari punti tra due squadre al termine del campionato: uno spareggio per stabilire chi vincerà lo Scudetto.

Se la novità fosse ufficializzata, non sarebbe più necessario considerare gli scontri diretti (come sarebbe invece successo quest’anno in caso di arrivo a pari punti tra Inter e Milan), ma si disputerebbe un’ulteriore sfida per determinare la squadra Campione d’Italia. Si tratterebbe di una novità per la Serie A, ma non assoluta, dato che un precedente esiste già e risale a quasi sessant’anni fa.

La stagione è quella 1963/64 e a contendersi il titolo ci furono Bologna e Inter. Si trattò di un anno piuttosto travagliato e segnato da uno scandalo, venuto a galla il 4 marzo, che rallentò inizialmente la corsa al titolo degli emiliani: tramite un comunicato, la FIGC annunciò che cinque giocatori bolognesi erano risultati positivi alle anfetamine a seguito dei controlli antidoping effettuati il precedente 2 febbraio, dopo la gara contro il Torino (vinta per 4-1 dal Bologna).

Le provette incriminate vennero poste in stato di sequestro dalla magistratura, mentre la Federazione comminò alla società una penalizzazione di un punto in classifica e la sconfitta a tavolino nell’incontro coi granata.

Da ulteriori controlli effettuati nel mese di maggio, tuttavia, emerse che i campioni erano stati manomessi, in quanto le dosi di doping riscontrate sarebbero state eccessive da sopportare non solo per l’uomo ma addirittura per i cavalli: in conseguenza di ciò la FIGC annullò la condanna, restituendo ai felsinei i complessivi tre punti sottratti (due per la vittoria e uno di penalità).

Sebbene i responsabili della manipolazione delle provette ufficialmente non vennero mai individuati, nei decenni successivi alcune testimonianze fecero ricadere i sospetti al riguardo sulla figura di Gipo Viani, l’allora direttore tecnico del Milan, in rossonero dopo aver guidato proprio il Bologna tra il 1952 e il 1956.

Inter e Bologna chiusero dunque il campionato a pari punti e tutto si sarebbe deciso con un match tra le due squadre che si giocò a Roma. Il Bologna si trovava ad affrontare i nerazzurri che avevano da poco conquistato la Coppa Campioni contro il Real Madrid (i felsinei invece vivevano il lutto per la morte del presidente Dall’Ara, al quale fu successivamente intitolato lo stadio).

Era l’Inter di Herrera, con Facchetti, Corso e Mazzola tra gli altri. La partita si sviluppò con i tentativi dei nerazzurri di fare gioco mentre il Bologna – guidato in panchina da Fulvio Bernardini – provava comunque a rispondere colpo su colpo. La gara fu sbloccata a un quarto d’ora dalla fine con un calcio di punizione di Fogli, poi in contropiede arrivò il raddoppio del danese Harald Nielsen.

Grazie a questa vittoria, il 7 giugno 1964 il Bologna si laureò dunque Campione d’Italia. Per i felsinei si trattò del settimo Scudetto della storia, l’ultimo finora conquistato. L’Inter si sarebbe rifatta la stagione successiva con il suo nono titolo, prima di conquistare lo Scudetto della stella – il decimo della sua storia – nella stagione ancora successiva, quella 1965/66.

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