La Superlega è ancora viva. Lo ha affermato il presidente del Barcellona, Joan Laporta, spiegando che il progetto avanza per «la sostenibilità del calcio in Europa» e ha chiedendo una «armonizzazione» delle regole del Fair Play Finanziario per evitare le disuguaglianze tra i club spagnoli e quelli di altri campionati come quello francese o inglese, dove le regole sono «meno rigide».
«Al momento non abbiamo un formato di competizione della Superlega, è un processo lungo, ma serve a rendere l’Europa consapevole che ci sono “club-stato” che stanno alterando la competizione», ha detto Laporta durante la cerimonia di presentazione dell’accordo tra Barcellona e l’Agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei rifugiati (UNHCR).
Laporta, promotore di questa nuova competizione insieme al presidente del Real Madrid, Florentino Pérez, e al presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha contattato la UEFA per stabilire un dialogo con l’intenzione di creare «la competizione più attraente del mondo».
«C’è la piena disponibilità a negoziare con la UEFA e penso che le asperità saranno finalmente appianate e si stabilirà un dialogo», ha detto Laporta, che ha poi sottolineato come ci siano «molte notizie confuse sulla Superlega» e ha chiarito che il modello di competizione proposto «darà valore alla meritocrazia e alla capacità di partecipazione di tutte le squadre».
Il presidente ha affermato che le differenze in termini di rigidità delle regole economico-finanziarie tra il campionato spagnolo e il campionato francese o il campionato inglese rendono «più difficile» per il Barcellona competere sul mercato. Il club catalano – non è una novità – è in serie difficoltà sotto questo punto di vista, tanto che il vice presidente per l’area economica Eduard Romeu ha parlato di 500 milioni di euro necessari per salvare la società.