L’Antitrust ha rigettato gli impegni di TIM e DAZN relativi all’istruttoria avviata l’anno scorso sugli accordi per la visione delle partite di Serie A. Accordi che limiterebbero la concorrenza rispetto agli altri operatori. In ballo c’è anche un’altra accusa che arriva dai consumatori: quella degli aumenti tariffari per la visione del campionato di calcio 2022/23, disposti da DAZN.
Nel frattempo, l’authority ha così deciso di prorogare al 31 marzo 2023 il termine di conclusione del procedimento che potrebbe chiudersi, a questo punto, con una sanzione pecuniaria nei confronti delle due società. Nel frattempo, l’Antitrust si è rivolta anche all’Agcom per raccogliere il suo parere sulla questione.
TIM, da parte sua, «valuterà le azioni da intraprendere», mentre DAZN «in attesa della comunicazione delle risultanze istruttorie, come ha sempre fatto sin dall’avvio del procedimento, continuerà ad agire al fine di assicurare la conformità dell’accordo».
La comunicazione arriva dal Codacons, che ha promosso la segnalazione all’autorità. Il 6 luglio 2021 l’Antitrust aveva avviato un’istruttoria nei confronti di TIM e DAZN per possibile intesa restrittiva della concorrenza relativamente all’accordo per la distribuzione e il supporto tecnologico per i diritti tv della Serie A nel triennio 2021-2024.