Nella mattinata di oggi dalla Francia sono giunte indiscrezioni a proposito della struttura che dovrebbe essere approvata per l’operazione che – dopo il signing delle scorse settimane – porterà il Milan nelle mani di RedBird Capital. La società fondata da Gerry Cardinale nel 2014 rileverà la maggioranza del club rossonero, mentre il fondo Elliott resterà con una quota di minoranza.
In particolare, sono stati sollevati dubbi circa la struttura dell’operazione, sottolineando che il fondo statunitense controllasse di fatto fino al 75% del prezzo di vendita tra prestiti, partecipazioni al capitale, e garanzia di coperture varie. Inoltre, si faceva riferimento al Tolosa come garanzia per nuovi prestiti e alla nomina di 5 dei 9 membri del futuro consiglio di amministrazione.
Secondo quanto appreso da Calcio e Finanza da fonti informate sulla questione, i consiglieri nominati da Elliott per il futuro CdA saranno solamente due sul totale, mentre i restanti membri saranno espressione di RedBird (che rileverà il controllo della maggioranza del Milan).
Da parte di Elliott ci sarebbe solamente un finanziamento e – secondo quanto appreso da questa testata – il Tolosa (club controllato da RedBird e promosso in Ligue 1 in questa stagione) non sarà assolutamente messo a garanzia sui prestiti che la società di Cardinale otterrà dal fondo statunitense.
Resta invece il vendor loan, il prestito concesso dal venditore (in questo caso il fondo guidato da Paul Singer) nei confronti dell’acquirente, ovvero RedBird. Si tratta di una prassi non infrequente nel mondo della finanza nelle operazioni di acquisizioni di società. E nel caso specifico, il finanziamento si dovrebbe aggirare tra i 200 e i 300 milioni di euro.
Nella sostanza, quindi, si tratterebbe più che altro di una forma di dilazione di pagamento (delayed payment) concesso da Elliott riguardo una parte della cifra pattuita per l’acquisto del club. Il tasso di interesse a cui questo vendor loan verrà concesso dovrebbe essere pari a circa il 6/7%.
Per quanto concerne invece la possibile investigazione da parte della UEFA sul Lille, è possibile che la Federcalcio europea abbia chiesto chiarimenti sulla gestione del club francese, ma il fondo Elliott non vanta attualmente un controllo nè diretto nè indiretto sulla società che milita in Ligue 1.