«Per me è già morta. E’ strano che il Real, che ha vinto la Champions League meritatamente, da un lato la voglia vincere, l’hanno festeggiata per giorni, quasi una settimana, e dall’altro non gli piace giocarla. Se non sei felice, non devi giocarci. È la migliore competizione del mondo per tutti e non so nemmeno perché anche i tifosi spagnoli siano contrari a questa competizione, ma per me la Superlega è morta». Lo ha dichiarato il presidente del PSG, Nasser al Khelaifi, in un’intervista rilasciata a Marca.
Il numero uno del club parigino è tornato anche sul rinnovo di Mbappé: «Ho un grande rispetto per il Real Madrid, è un grande club. Kylian non ha mai deciso di rinnovare per soldi, questa è la prima cosa. L’offerta di Madrid era migliore della nostra. È il nostro giocatore e ha avuto offerte da altri club in Inghilterra oltre al Real, ma ha scelto il PSG e non abbiamo parlato di soldi con lui o la sua famiglia fino all’ultimo momento. Kylian era interessato soprattutto al progetto, al calcio e allo sport. È parigino, è francese e voleva restare qui per rappresentare la sua città e il suo paese, il suo club, e quello che è stato detto su di lui non è giusto. Per loro i soldi non sono la cosa più importante, vogliono vincere e vogliono un progetto sportivo».
«Non so cosa dice il Real, se sono passati giorni o mesi. So da 18 mesi che Mbappé voleva restare e lo dicevo ogni volta che me lo chiedevano. Ho sentito che a Madrid hanno detto che voleva giocare nel Real, ma non era vero. Ora si parla dell’ultima offerta del Real Madrid, ma in estate ha fatto due proposte di 170 e 180 milioni. Il che significa che l’offerta del Real, incluso lo stipendio era già migliore della nostra, come adesso. Ho rifiutato 180 milioni e persone di cui mi fidavo mi hanno detto che ero pazzo, perché avremmo potuto perdere Kylian gratis, ma l’ho fatto perché ero sicuro che sarebbe rimasto perché conosco bene lui e la sua famiglia, so cosa vuole. Kylian è molto serio, professionale e quello che vuole è vincere e giocare, non gli importa dei soldi. Capisco che il Real sia deluso, ma non è giusto dire questo di Mbappé».
Sulla denuncia di Tebas, Al Khelaifi ha replicato: «Chi è Tebas? Non conosco quella persona. Il nostro stile non è quello di lasciarci coinvolgere negli affari di altri club, di altre Leghe o Federazioni, non è il nostro stile. Ma non accetterò che altri ci diano lezioni. Abbiamo un progetto calcistico da costruire e andremo avanti. Non siamo preoccupati, tantomeno di tutto ciò che esce sui media, perché non possiamo perdere tempo con tutto ciò che viene fuori».
Chiosa finale sulle possibili sanzioni dal Fair Play Finanziario: «Ogni anno, ogni estate, è lo stesso. Sappiamo cosa possiamo fare, cosa possiamo firmare. Nessuno dall’esterno deve dirci cosa possiamo fare o non fare. Se lo facciamo, è perché possiamo. Con il caso di Messi è successa la stessa cosa, hanno detto che era finanziariamente impossibile e abbiamo fatto soldi con Leo. Chia parla di noi non ha idea e dovrebbe concentrarsi sul suo campionato, perché il suo campionato è un po’ morto».