Cessione Sampdoria situazione
(Photo by Getty Images)

L’amministratore delegato di Lazard Italia, Marco Samaja, è intervenuto ai microfoni de “La politica nel pallone”, trasmissione in onda su Gr Parlamento condotta da Emilio Mancuso. Samaja è stato intervistato nell’occasione da Guido Vaciago, direttore di Tuttosport, e da Luciano Mondellini, direttore di Calcio e Finanza.

Samaja ha esordito parlando del calcio italiano e del suo valore: «Il prodotto del calcio italiano piace molto, si intravede una potenzialità futura di sviluppo. Laddove i diritti tv sono un terzo o un quarto rispetto alla Premier, se si confezionasse un prodotto più appetibile, la Serie A avrebbe un potenziale molto elevato. Da qui l’interesse degli stranieri, le cose non possono che migliorare e i soggetti interessati vogliono sfruttare la potenzialità del calcio».

Negli ultimi anni le cose si sono evolute e dai grandi mecenati si è arrivati ai fondi: «Noi come Lazard abbiamo lavorato con Moratti quando ha venduto a Thohir e poi Zhang, ma anche con Berlusconi per la cessione a Yonghong Li. Ora stiamo lavorando per la cessione del Palermo a Mansour, con il City Football Group. L’auspicio è quello di riuscire a chiudere l’operazione in settimana, un affare molto interessante e qui torna il tema del prodotto. Una delle cose che ha attirato Mansour è che a Palermo per le finali dei playoff c’erano 35mila persone al Barbera. Questo migliora la qualità del prodotto trasmesso in giro per il mondo».

A proposito di obiettivi, Samaja racconta che per il Palermo «l’ambizione di fare bene c’è. L’idea è di salire gradualmente fino in Serie A, fare bene e fare tornare Palermo ai vertici del calcio italiano». Con i fondi del resto «viene meno la visione romantica dei grandi patron che investivano più con il cuore che con il portafoglio».

«L’auspicio è che managerializzando le società si riesca a fare sì che il prodotto calcio diventi appetibile e ci siano maggiori introiti da diritti televisivi. La Premier ora gira a quattro volte tanto e la Liga due volte tanto. Se si riuscisse solamente a duplicare la quota dei diritti all’estero ci sarebbe un beneficio. Il tutto sfruttando stadi, manager e diritti televisivi», ha proseguito.

In chiusura, una battuta sulla Sampdoria, con la quale Lazard sta lavorando come advisor per la cessione: «Abbiamo iniziato due settimane fa a sondare il mercato. Il 90% dei soggetti è estero, matrice americana. Ci sono europei dalla Spagna, altri dagli Stati Uniti e uno dal mondo arabo. L’interesse c’è, il calcio italiano attira, ora è da vedere se riusciamo a finalizzare in tempi rapidi un’operazione che soddisfi il trust che gestisce la Samp. L’auspicio è identificare un soggetto prima della fine della campagna acquisti. Molto spesso parliamo di consorzi, i soggetti maggiormente accreditati sono americani».

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