Arresto D'Onofrio
Il logo della FIGC (Photo credit should read TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

La FIGC e le leghe professionistiche si confronteranno a fine mese sul nuovo sistema di licenze nazionali. Il punto fermo – scrive Il Corriere dello Sport – è quello dell’indice di liquidità come parametro per iscriversi ai campionati, ma presto potrebbe essere introdotta una novità molto importante.

Si tratta, tra le altre norme, del modello UEFA utilizzato per riscrivere il Fair Play Finanziario, detto “squad cost ratio”. In sostanza parliamo del rapporto tra i ricavi e i costi legati alla squadra (stipendi e ammortamenti per i calciatori), con un tetto che non deve superare una certa soglia rispetto al fatturato.

Nel caso della UEFA questo tetto è stato fissato al 70%, da raggiungere entro tre anni (si partirà dal 90% per arrivare al 70%). I nuovi regolamenti vedranno infatti per la prima volta i club soggetti a controlli sui costi legati alla squadra. La regola di controllo dei costi limita la spesa per gli stipendi di giocatori e allenatori, i trasferimenti e le commissioni degli agenti al 70% delle entrate del club.

L’Italia da parte sua vorrebbe partire subito con l’80%. Sulle plusvalenze invece, con le quali i club potrebbero correggere gli indicatori sotto esame, la FIGC sta ragionando in termini di “saldo attivo”, la differenza effettiva tra acquisti e cessioni nell’intervallo di tempo considerato.

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