L’operazione Bremer è conclusa: il difensore brasiliano è pronto a diventare un giocatore della Juventus, dopo che il club bianconero ha superato l’Inter trovando l’accordo con il Torino. Al centro non ci sarebbe, tuttavia, solo l’offerta più alta presentata dal club bianconero.
Come riportato da Libero, infatti, le indiscrezioni in ambienti finanziari parlano di una operazione legata in qualche modo al Lodo Blackstone, lo scontro tra la Rcs guidata da Cairo e il fondo statunitense sul tema della vendita della storica sede di via Solferino a Milano. Uno scontro risolto nei giorni scorsi dopo anni di battaglia, con Cairo che ha accettato di riacquistare il palazzo di via Solferino versando 70 milioni complessivi a Blackstone. Operazione in cui, spiega il quotidiano, Exor (la holding degli Agnelli-Elkann azionista di maggioranza, tra le altre, di Juventus, Stellantis e Ferrari) avrebbe dato una mano a Cairo nel sostenere le spese.
Una indiscrezione che potrebbe avere un fondamento, considerando che la cessione della sede di via Solferino avvenne prima dell’era Cairo in Rcs: nel 2013 infatti il principale azionista del gruppo editoriale alla guida tra gli altri di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport era Exor, tramite FCA, guidando Rcs all’interno di un “patto di sindacato” con gli altri soci Pirelli, Della Valle, Pesenti, Conti, Mediobanca e Unipolsai. A fine 2013, i soci decisero di vendere a Kryalos, società partecipata da Blackstone, gli immobili di via Solferino per 120 milioni di euro (con un canone di affitto da 10,3 milioni annui per mantenere le redazioni di Corriere della Sera e Gazzetta nel palazzo).
Nel 2016, poi, FCA uscì da Rcs, con la scalata alla maggioranza da parte di Urbano Cairo. Nel novembre 2018, alla luce delle voci su una possibile nuova cessione del palazzo da Blackstone ad Allianz per 250 milioni, Rcs decise di ricorrere a un arbitrato a Milano per chiedere l’annullamento della vendita, alla luce del fatto che sia avvenuta in un periodo di grosse difficoltà finanziarie per il gruppo e per questo debba essere considerata nulla alla luce della normativa italiana sull’usura. Da qui è nato un lungo tira e molla, con anche una causa intentata da Blackstone a New York per un risarcimento da 600 milioni da parte di Rcs e Cairo. Le richieste di Cairo tuttavia sono state rigettate a Milano, sia dalla Camera Arbitrale che dai successivi ricorsi: da qui la decisione nei giorni scorsi di chiudere lo scontro riacquistando gli immobili di via Solferino per 70 milioni.
Sul possibile aiuto da parte di Exor nella vicenda, va d’altro canto sottolineato che John Elkann ed Exor in una parte non certo maggioritaria dei propri impegni industriali sono anche rivali di Cairo nel settore dell’editoria: la holding degli Agnelli-Elkann è infatti azionista di maggioranza di Gedi, che pubblica tra gli altri i quotidiani La Repubblica e La Stampa.