Roma pagamento bond 2024
Il logo della Roma (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Niente rialzi né nuove proroghe in arrivo per l’Opa lanciata dai Friedkin sulla Roma, con l’obiettivo delisting che rimane nel mirino negli ultimi due giorni (l’Opa si concluderà infatti domani). Il club giallorosso lo ha annunciato con un comunicato: “Romolus and Remus Investment LLC comunica ufficialmente che oggi e domani sono gli ultimi due giorni d’OPA. In particolare Romolus and Remus Investment LLC conferma che (i) non ci saranno altre proroghe dei tempi d’OPA, che scadrà domani, venerdì 22 luglio e (ii) non ci saranno altri rialzi di prezzo, che non supererà 0.45 per azione”, si legge nella nota.

Negli ultimi giorni, infatti, tra i piccoli azionisti sono circolati diversi rumours sulla possibilità di un ulteriore proroga dell’Opa o di un eventuale nuovo rialzo del prezzo (già passato dall’iniziale 0,43 euro a 0,45 euro per azione). Nelle scorse settimane, le novità in tal senso sono sempre arrivate il giovedì: tuttavia, la Roma ha voluto sgomberare il campo da ipotesi su proroghe o rialzi, spiegando ufficialmente che il mercato oggi non si deve aspettare alcuna novità e che anzi l’Opa si concluderà venerdì mantenendo il prezzo di 0,45 euro per azione.

Al traguardo del 95% (necessaria per procedere al delisting del titolo della Roma dalla Borsa), alla serata di ieri, mancava circa lo 0,89% del capitale giallorosso, per un totale di 5,58 milioni di azioni per un corrispettivo pari a 2,5 milioni di euro. Finora, tra la fase di stake building e l’Opa, la proprietà giallorossa ha acquisito il 7,31% del capitale del club (25,8 milioni di azioni), spendendo complessivamente 20,2 milioni di euro.

Si tratta quindi dell’ultima chiamata, di fatto, per i piccoli azionisti giallorossi per poter accedere al loyalty program per chi aderisce all’Opa consegnando le proprie azioni: un programma fedeltà che permette a chi aderisce di avere, oltre a scontistica sul merchandising e accesso prioritario sui biglietti per il derby, tra gli altri vantaggi anche la possibilità una volta l’anno di incontrare il Top Management per conoscere i programmi del club, in sostanza quello che viene ritenuto un passo avanti rispetto all’attuale situazione legata alle assemblee degli azionisti.

Se l’Opa non dovesse avere successo, il loyalt program non vedrebbe la luce e l’obiettivo delisting verrebbe comunque raggiunto attraverso il Piano B, che prevederebbe comunque il delisting della società entro la fine del 2022 attraverso la conversione in capitale sociale dei versamenti in conto capitale già effettuati nel corso degli scorsi mesi dalla proprietà e attraverso la contestuale la fusione tra la società dei Friedkin che detiene le azioni della Roma (la Romululs and Remus Investments LLC) e la holding italiana NEEP per raggiungere il 95% del capitale sociale e quindi uscire dalla Borsa. Ovviamente, se questa ipotesi già approvata dalla Consob si dovesse verificare, ai piccoli azionisti rimarrebbe solo il premio economico, senza poter tuttavia accedere al loyalty program.

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Classe 1990, giornalista.