La rappresentanza diplomatica della Russia in Italia ha chiesto se i ministri della Lega di Matteo Salvini avessero intenzione di lasciare il governo guidato da Mario Draghi. La richiesta emerge da documenti d’intelligence che il quotidiano La Stampa ha potuto visionare, e che dimostrano come alla fine di maggio Oleg Kostyukov, funzionario dell’ambasciata russa, abbia chiesto esplicitamente ad Antonio Capuano, avvocato ex deputato nel ruolo di consulente di Salvini per i rapporti con Mosca, se fossero «intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo Draghi».
Il messaggio riguardava una conversazione che si era svolta tra il 27 e il 28 maggio 2022. Si trattava dei giorni della crisi del grano e il giorno prima dello scambio il presidente del consiglio Mario Draghi aveva parlato al telefono con Vladimir Putin, annunciando come non avesse «visto spiragli di pace». All’epoca era già emerso che Salvini avesse intenzione di andare in Russia, e dieci giorni prima, alla convention della Lega si era esposto per dirsi sfavorevole a un ulteriore invio di armi all’Ucraina e contro l’adesione della Finlandia e della Svezia alla NATO.
«Il diplomatico, facendo trasparire il possibile interesse russo a destabilizzare gli equilibri del Governo italiano con questa operazione, avrebbe chiesto se i ministri della Lega fossero intenzionati a rassegnare le dimissioni dal Governo», recita la nota dei servizi segreti svelata da La Stampa. Kostuykov è invece il funzionario che si era mosso per acquistare i biglietti per la “missione di pace” di Salvini a Mosca. Un acquisto confermato dalla stessa ambasciata con la specificazione successiva della Lega che il partito italiano si era comunque mosso per il rimborso.
Quello non è l’unico interessamento di Mosca sui movimenti di Salvini. A inizio di maggio del 2022, quando Salvini aveva avuto vari incontri con l’ambasciatore Sergej Razov, Capuano sarebbe stato contattato «da una esponente del partito di Vladimir Putin, Russia Unita, che, informata della missione programmata per il leader del Carroccio, si sarebbe offerta di supportare il consulente di Salvini nell’organizzazione della trasferta, suggerendogli in prima battuta di prelevare il denaro necessario per effettuare tutti i pagamenti previsti nel corso della trasferta, da convertire in rubli in loco, essendo inutilizzabili carte di credito e bonifici bancari. In tale contesto, il consulente avrebbe riferito di incontri già fissati con il ministro Sergej Lavrov e con il presidente della Camera Alta dell’Assemblea Federale russa, Valentina Matvienko».
Non si è fatta attendere la replica di Salvini, che sulla possibilità che la crisi di governo sia stata dettata dalla Russia ha detto: «Siamo seri, a breve ci sarà una smentita a livello istituzionale», ed è «gravissimo che si diffondono fake news». Matteo Salvini non ha mai voluto spiegare l’ammirazione dimostrata a più riprese per Vladimir Putin e nemmeno fare chiarezza sulla trattativa all’hotel Metropol di Mosca del suo ex portavoce Gianluca Savoini nel 2019 per ottenere un finanziamento attraverso una compravendita di gasolio.
Anche l’intelligence, da parte sua, ha smentito: «Le notizie apparse sul quotidiano La Stampa, circa l’attribuzione all’intelligence nazionale di asserite interlocuzioni tra l’avvocato Capuano e rappresentanti dell’ambasciata della Federazione Russa in Italia, per far cadere il governo Draghi, sono prive di ogni fondamento come già riferito al Copasir, in occasione di analoghi articoli, apparsi nei mesi scorsi», ha riferito l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, il sottosegretario Franco Gabrielli.