Alla fine, uno dei “matrimoni” calcistici più improbabili di questa sessione di mercato estiva è diventato realtà: Cesc Fabregas è un nuovo giocatore del Como. Un’indiscrezione lanciata a metà luglio, che ora si prepara a diventare annuncio ufficiale, con il club lombardo che ha parlato di «grande annuncio nelle prossime 24 ore», disseminando una serie di indizi che non lascia spazio a interpretazioni.
Il centrocampista spagnolo è reduce da un’esperienza con i francesi del Monaco, squadra nella quale nell’ultima stagione ha collezionato appena sei presenze tra campionato e coppe. In Serie B, con la maglia dei lariani, cercherà di tornare a sentirsi importante.
Ma perché proprio Como? Per il suo arrivo, secondo indiscrezioni avrebbe avuto un’influenza decisiva la presenza di Dennis Wise, amministratore unico del club nonché ex calciatore del Chelsea, ben prima dell’era Abramovich. Nel Chelsea ci ha giocato anche Fabregas, un collegamento distante nel tempo, ma utile per poter avviare una trattativa col calciatore.
Non solo, lo spagnolo sarebbe stato convinto anche dalla possibilità di portare avanti un rapporto oltre il campo. «La squadra a cui può andare gli offre la possibilità di essere legato oltre la sua fase di giocatore, e io non potrei offrirglielo», aveva raccontato Miguel Ángel Ramírez, il presidente del Las Palmas, uno dei club che ha provato a mettere le mani sul giocatore. La volontà di Fabregas, infatti, sarebbe quella di restare anche successivamente e sviluppare la sua carriera da allenatore partendo proprio dall’Italia.
Per il suo arrivo è stato necessario trovare la quadra anche sul fronte economico, aspetto non di poco conto considerando il blasone del giocatore e le disponibilità ridotte di un club di Serie B, al netto della proprietà miliardaria del Como. La società, infatti, è controllata da SENT Entertainment, guidata a sua volta da una delle famiglie più ricche d’Indonesia, gli Hartono, che tra le mani hanno un impero da 40,2 miliardi di dollari.
Fabregas stipendio Como – Il Decreto Crescita
Dunque, quanto guadagnerà Fabregas al Como? Rispondere con esattezza non è possibile, dal momento in cui i dati sugli stipendi dei calciatori non sono disponibili pubblicamente, mentre quelli noti sono frutto di indiscrezioni giornalistiche. C’è tuttavia una serie di considerazioni che è possibile fare per cercare di capire qualcosa di più sul salario del centrocampista spagnolo.
A cominciare dalla durata dell’accordo: un biennale. Aspetto fondamentale che consente al Como di usufruire degli sgravi fiscali previsti dal Decreto Crescita, risparmiando così sullo stipendio lordo. Quel che è altrettanto certo, è che per usufruire delle agevolazioni – che altrimenti decadrebbero – il giocatore dovrà mantenere la residenza fiscale in Italia per i due anni previsti dal contratto. Secondo indiscrezioni questo tema sarebbe stato cruciale nel buon esito dell’operazione.
Se così fosse, considerando che si tratta sempre di rumors, significa che Fabregas non guadagnerebbe meno di un milione lordo a stagione. Questa, infatti, è la soglia minima stabilita con l’emendamento al Decreto di maggio 2022, il quale prevede che «potrà godere del vantaggio fiscale solo chi ha contratti da un milione di euro in su (al lordo Irpef) e abbia compiuto almeno 20 anni».
Allo stesso tempo, la cifra sarà inevitabilmente ben lontana dai 600mila euro lordi al mese che, secondo L’Equipe, Fabregas incassava al Monaco, per un totale di 7,2 milioni di euro lordi annui (6,26 milioni di euro netti circa). Basti pensare, infatti, che secondo La Gazzetta dello Sport il monte ingaggi complessivo del Como nella stagione 2021/22 è stato pari a 8,9 milioni di euro.
Fabregas stipendio Como – Il salary cap della Serie B
Non va dimenticato infine il tema del salary cap, che in Serie B è presente dalla stagione 2013/14. Il sistema prevede che a livello complessivo, il tetto salariale sia fissato in base al rapporto con il fatturato. Nel dettaglio, il rapporto tra la somma degli emolumenti lordi dei tesserati (escluse alcune figure come ad esempio i direttori sportivi) e il valore della produzione del club (riferito alla stagione precedente ed esclusi alcuni ricavi come il player trading) non deve superare il 70%. Una percentuale che scende al 50% invece per i club retrocessi dalla Serie A, mentre per quanto riguarda i club che vengono promossi dalla Serie C la somma degli stipendi viene rapportata al fatturato medio dei club di Serie B.
Per il Como, che nel 2020/21 – ultimo bilancio disponibile, ma riferito alla stagione in Serie C – non ha superato il milione di euro di fatturato (con salari e stipendi di poco superiori ai 4,2 milioni), bisognerà dunque guardare ai ricavi della stagione 2021/22. Dati momentaneamente non disponibili, anche se analizzando il Report Calcio della FIGC si può evidenziare (per avere un’idea di fatturato) come nella stagione 2020/21 i club del campionato cadetto avessero fatto registrare ricavi medi per 18,4 milioni di euro.
In ogni caso, qualora una società superi la soglia del rapporto ricavi/stipendi (alzata da un’iniziale 60% all’attuale 70%), quest’ultima dovrà garantire la cifra dello sforamento attraverso una fideiussione, una mossa alla quale il Como potrebbe ricorrere in caso di necessità. La verifica sulle società avviene due volte nel corso della stagione da parte della Lega Serie B.
Questi, dunque, gli elementi che ci possono aiutare a muoverci per avere anche solamente un’idea lontana del possibile ingaggio del calciatore. Quel che è certo è che la Serie B trova un grandissimo calciatore, dal palmares ricchissimo e Campione del Mondo con la Spagna nel 2010. I tifosi possono iniziare a sfregarsi le mani.