RedBird Milano Cortina
(Foto: PIERO CRUCIATTI/AFP via Getty Images)

«La mia gestione è partita dall’inizio, il 29 gennaio 2020, ma si è subito scontrata con il sopravvenire della pandemia», Vincenzo Novari, ad di Fondazione Milano Cortina, l’ente preposto all’organizzazione, promozione e comunicazione degli eventi sportivi e culturali relativi allo svolgimento delle Olimpiadi invernali del 2026.

Nonostante la pandemia e la guerra in Ucraina, Fondazione ha però dimezzato nel 2021 le perdite rispetto al budget; ha acquisito, e sta acquisendo, sponsor per 280 milioni (entro la fine del 2022) ed è riuscita ad assicurarsi, dei 500 milioni che gli fornisce il Comitato olimpico internazionale 130 milioni di dollari senza interessi.

«Ad oggi siamo riusciti a finalizzare quattro accordi con primarie realtà che operano sul mercato italiano (Deloitte, Esselunga, Herbalife e Randstad, sottolinea il quotidiano), per circa 50 milioni di euro, e altre quattro sono pronte a firmare per settembre. Poi ci sono altre trattative in corso, che ci porteranno a raggiungere un controvalore complessivo di 280 milioni entro il 2022; a fronte di un target, per il 2026 di 575 milioni. Insomma, alla fine di quest’ anno saremo già al 50% dell’obiettivo, quando ancora mancano quattro anni ai giochi. Mentre, ad esempio, Parigi 2024, a due anni dall’avvio dell’Olimpiade è arrivato appena al 65% di raccolta sponsor». E sulla riduzione delle perdite: «Un’attenzione “genovese” sui costi ci ha permesso di dimezzare le perdite».

Il 2020 della Fondazione si è concluso con una perdita di circa 6,8 milioni di euro rispetto ai 9,4 preventivati in candidatura. Il 2021 ha visto, poi, un sostanziale dimezzamento della perdita (-25,6 milioni contro i -49,6 milioni nel budget) e il trend si è confermato anche nei primi sei mesi del 2022: nel primo semestre si evidenziano -22,2 milioni rispetto ai -37,9 pianificati. Anche per quanto riguarda l’indebitamento finanziario netto si registra un contenimento: il 2020 si è chiuso a debito per 4,3 milioni contro i -10,2 milioni previsti; il 2021 con un debito di 16,2 milioni, più che dimezzato sui -39,9 milioni preventivati. Il primo semestre 2022, infine, segna un debito netto di 29,9 milioni, leggermente migliore dei -33,2 previsti.

«Molto rilevante per noi – conclude Novari – anche l’accordo con la Rai, relativo al Festival di Sanremo: nel 2021, alla kermesse, è stato scelto l’emblema dei giochi, nel ’22 l’inno, nel ’23 sarà scelta la mascotte, nel ’24 la fiaccola e nel ’25 le medaglie».

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