La MotoGP è pronta a stravolgere il format attuale del weekend di gara, introducendo – sulla falsa riga della F1 – una Sprint Race da disputarsi il sabato pomeriggio su distanza ridotta e che distribuirà punti ai primi 9 classificati.
Una mossa, scrive La Gazzetta dello Sport, per cercare di riconquistare un appeal perduto negli ultimi anni, cosa che invece è riuscita a fare la Formula 1. La situazione ha costretto quindi la Dorna a ripensare il futuro, e così si è arrivati alla decisione di introdurre questa novità.
A Silverstone, due settimane fa, le Case costruttrici e i team sono stati informati del nuovo piano. Il cambio di format coinvolgerà principalmente la MotoGP, con il tempo delle due sessioni di prove libere del venerdì che si allungherà di 15′, da 45′ a un’ora, e che varranno per determinare i 10 che accederanno direttamente in Q2.
Il sabato, il terzo turno di libere sarà di 30′ e sarà seguito immediatamente dalla qualifica (format attuale), che determinerà la griglia di partenza sia per la gara Sprint del pomeriggio (ore 15, minimo 10 giri) sia del GP della domenica, giornata che dovrebbe vedere l’abolizione del warm-up, anche se su questo punto c’è resistenza da parte di qualche Casa. A differenza della F1, in MotoGP la Sprint verrà disputata in ogni weekend e assegnerà punti ai primi 9 classificati, 12 al vincitore, 9 al secondo, 7 al terzo e poi a scalare.
«Questa è una decisione importante, io non ne sapevo davvero niente e credo che in certe cose la nostra voce dovrebbe contare», ha commentato a tal proposito Francesco Bagnaia. «Io ci metterei a capo Aleix, che a livello politico ha sempre qualcosa da dire» suggerisce invece Luca Marini.
Tra i favorevoli ci sono Jack Miller, Johann Zarco, Maverick Viñales e Franco Morbidelli. Tra chi è perplesso, Bagnaia, Jorge Martin, Enea Bastianini e Marco Bezzecchi. Decisamente contrari, invece, Fabio Di Giannantonio, Aleix Espargaro e Fabio Quartararo, che non ha usato giri di parole: «È una cosa stupida, la gara è quella di domenica, non capisco».