Il Tolosa è tornato nella massima divisione calcistica francese al termine della scorsa stagione. Oggi, dopo tre giornate in Ligue 1 il club è ancora imbattuto, per la soddisfazione del presidente Damien Comolli e della proprietà, RedBird Capital. La società statunitense, che si prepara anche a chiudere l’operazione Milan a settembre, è arrivata nell’estate del 2020 rilevando l’85% delle quote del club francese.
«Siamo orgogliosi ed entusiasti di aiutare il Tolosa a scrivere un nuovo capitolo e a sfruttare il suo enorme potenziale. Siamo impegnati nella costruzione di una base sostenibile a lungo termine per il successo del club, migliorando le prestazioni sportive, le operazioni commerciali e il contributo alla comunità», aveva dichiarato Gerry Cardinale, fondatore di RedBird Capital, al momento dell’acquisizione.
Oggi a parlare di RedBird e di Milan è invece Damien Colli, che del Tolosa è presidente proprio dall’ingresso della nuova proprietà. In un’intervista rilasciata al portale Actu Toulouse, l’uomo ha parlato inevitabilmente di RedBird – a cominciare dallo scetticismo iniziale verso la nuova proprietà –, con alcuni passaggi sul Milan.
«Fin dall’inizio abbiamo dimostrato perché siamo venuti. Tutto il denaro che il club guadagna viene reinvestito in trasferimenti, nel monte ingaggi o nelle infrastrutture. Stiamo investendo un milione di euro nella costruzione del centro di formazione con i soldi che ricaviamo dai trasferimenti. Sono stati investiti molti soldi in un nuovo centro di prestazioni per la squadra. RedBird significa lungo termine, non speculazione, e non si è mai trattato di questo!», ha esordito.
«Da quando siamo arrivati – ha aggiunto –, tutto quello che abbiamo detto lo abbiamo fatto. Abbiamo detto che saremmo saliti (in Ligue 1, ndr), che saremmo diventati campioni e che lo avremmo fatto in un certo modo, affidandoci ai Pitchoun e ad altri giovani… Abbiamo anche detto che se avessimo guadagnato soldi, sarebbero stati reinvestiti. I fatti sono più forti delle parole. Solo che avevamo parole e fatti. L’obiettivo rimarrà sempre lo stesso. Non siamo qui per vendere giocatori, siamo qui per investire nel club, per farlo crescere e arrivare il più in alto possibile».
Comolli ha comunque specificato che «se un giocatore non vuole prolungare il suo contratto, saremo obbligati a venderlo. E se riceviamo un’offerta che riteniamo superiore al prezzo di mercato e che possiamo reinvestire per migliorare la squadra, lo faremo sempre. È sempre con l’obiettivo di migliorare, non con l’obiettivo di fare soldi a breve termine. Questa non è affatto la filosofia di RedBird. Il periodo medio di controllo di una società da parte di questo fondo d’investimento è di 12 anni. Al momento pensiamo a quello che faremo tra 10 o 15 anni».
Poi, una battuta sul Milan: «Il closing del Milan è previsto per il 6 settembre», spiega Comolli, anche se stando a quanto appreso da Calcio e Finanza la data non sarebbe ancora confermata, ma il closing avverrà entro la fine del mese. «Avremo una visione migliore di ciò che accadrà dopo quella data. I due club saranno indipendenti. Una collaborazione? Non ne abbiamo parlato. Ma tutto è possibile. Tutto ciò che può aiutarci a progredire sarà positivo. Ma devo ammettere che questo non è un argomento che abbiamo discusso al momento».