Il prossimo 15 settembre la FIFA ha in programma un’udienza legata al tanto discusso caso del giocatore dell’Ecuador Byron Castillo, che secondo le accuse mosse dal Cile avrebbe giocato le gare di qualificazione ai Mondiali del Qatar pur non essendo idoneo a disputarle.
Secondo quanto riportato da Reuters, la Federcalcio cilena ha presentato ricorso contro la decisione della FIFA del 10 giugno di respingere l’accusa secondo cui l’ecuadoriano Byron Castillo sarebbe nato a Tumaco, in Colombia, nel 1995 e non nella città ecuadoriana General Villamil nel 1998, come invece indicato nei suoi documenti ufficiali.
Castillo ha giocato in otto delle 18 partite di qualificazione dell’Ecuador per la Coppa del Mondo del Qatar. L’Ecuador, da parte sua, ha negato che il giocatore non fosse idoneo. Ora la FIFA ha dichiarato di aver chiesto alla Federcalcio ecuadoriana (FEF) di rendere Castillo disponibile per l’udienza d’appello.
Eduardo Carlezzo, l’avvocato che rappresenta la Federcalcio cilena nel suo ricorso alla FIFA, ha detto a Reuters che l’organo di governo ha chiamato lo stesso Castillo a testimoniare. Il Cile spera ancora di poter uscire vincitore da questo caso, e di prendere parte al Mondiale che si disputerà tra novembre e dicembre al posto dell’Ecuador.
«Ringraziamo la FIFA per questa chiarezza sulla nostra udienza d’appello e per aver chiamato Byron Castillo per rispondere alle molte domande che devono trovare risposte sulla sua idoneità e quindi sulla qualificazione dell’Ecuador per la Coppa del Mondo FIFA 2022», ha commentato l’avvocato Carlezzo.
«Abbiamo fornito una quantità significativa di prove alla FIFA dimostrando che il giocatore è nato in Colombia e il suo certificato di nascita ecuadoriano è falso. Infine, il 15 settembre Byron Castillo ha l’opportunità di spiegare la situazione e poi, per il bene del fair play, la giustizia potrà fare il suo corso», ha concluso.