“La sconfitta dell’Inter in Champions League? Sono arrabbiatissimo. Come vedo la squadra? Siamo solo agli inizi del campionato. Fino ad oggi debole in difesa e a centro campo. Manca anche la spinta di Perisic”. Lo ha detto Marco Tronchetti Provera, executive vice-chairman & Ceo di Pirelli, in un’intervista a MF-Milano Finanza.
Allargando il quadro alla attuale congiuntura economica, Tronchetti spiega: “Questo è un passaggio della storia, la pandemia è stato solo un incidente. Ci vuole un piano strategico per l’Europa e per l’Italia. La situazione reale vede un’Europa al centro di una potenziale crisi molto grave. Dovrà essere affrontata con un cambiamento strutturale e una strategia unitaria. L’Europa è una regione del mondo trasformatrice, la globalizzazione ha portato una crescita basata su materie prime a basso costo di cui il nostro continente è privo”.
Ora, sottolinea, “a partire dal prezzo dell’energia, tutto cambia. I nuovi equilibri geopolitici mettono a rischio la regione del mondo più protetta socialmente e con gli standard di vita più elevati…Il tema oggi è il cambiamento di paradigma, l’Europa può guardare a un futuro di continuità, di crescita e di tutela dei propri valori se riesce ad essere unita, sia a livello geopolitico sia come forza di mercato. Altrimenti sarà destinata ad avere più problemi degli altri paesi mettendo a rischio la sua struttura sociale e con il prezzo più alto pagato dalle fasce più deboli”.
Ora, aggiunge, “l’incertezza prevale su tutto, vedremo da qui a novembre come andranno le cose. Noi italiani sappiamo essere creativi nel trovare soluzioni alle complessità, lo abbiamo sempre dimostrato. Ma la partita si gioca a Bruxelles e a Francoforte, lì si faranno le scelte che contano. Draghi? Per autorevolezza e credibilità è un punto di riferimento non solamente in Italia. Se vorrà, credo avrà ancora un ruolo, anche nel contesto europeo e internazionale”.
Per quanto riguarda il settore dell’auto, Tronchetti Provera sottolinea che “il futuro dell’automobile sarà evidentemente diverso. Ci sono delle regioni del mondo, con grandi mercati in evoluzione come Cina e Stati Uniti, che resteranno chiave per l’automotive. Ma il vero cambiamento è a livello tecnologico”.
L’Europa, rileva, “aveva un vantaggio sulla tecnologia, le scelte che si sono fatte, come la decisione di abbandonare il motore a combustione nel 2035, possono minare gli equilibri, non tengono conto della capacità competitiva delle diverse tecnologie e rischiano di spostare il valore della filiera verso l’Oriente”. Per quanto riguarda il settore dei pneumatici, Tronchetti Provera spiega che con “il motore elettrico per via della maggiore accelerazione rispetto ai motori a combustione, servono pneumatici di nuova generazione, più tecnologici e resistenti e con un continuo miglioramento dell’impatto ambientale”.