Nella giornata di ieri il Milan ha rinnovato il proprio consiglio di amministrazione, alla luce del closing maturato a inizio settembre, che ha portato la maggioranza del club rossonero dalle mani del fondo Elliott a quelle di RedBird Capital, la società fondata nel 2014 da Gerry Cardinale.
Oltre ai nuovi innesti – da Cardinale al suo braccio destro Alec Scheiner, passando per Isaac Halyard e Niraj Shah –, ci sono anche delle conferme dal precedente CdA. Tra i membri che sono rimasti, oltre all’amministratore delegato Ivan Gazidis, anche il presidente Paolo Scaroni.
Proprio Scaroni è stato intervistato in qualità di ex amministratore delegato sia di Enel che di Eni da Green Economy Agency (GEA). Tra i temi toccati durante l’intervista anche l’ipotesi che il numero uno del Milan possa essere il nuovo amministratore delegato di Milano-Cortina 2026.
«Se mi chiamasse Draghi? No, non andrei, perché un compito full time come lo immaginano Draghi, il Coni e il Cio, mi obbligherebbe a lasciare tante cose che faccio, prima di tutte il Milan, che è una avventura che non ho nessuna intenzione di lasciare. Proprio ieri sono stato rinnovato per tre anni come Presidente. Immaginate se posso lasciare il Milan che negli ultimi anni sta dando discrete soddisfazioni…», ha detto Scaroni.